“All’intelligenza artificiale manca la creatività propria dell’uomo, elabora dei dati del passato e non può lavorare per il futuro né può impattare su problematiche su cui soltanto l’uomo può intervenire”. A dirlo è stata Alessandra Bruni, presidente del Consiglio d’amministrazione dell’Ente nazionale l’assistenza al volo (Enav), durante la tavola rotonda dedicata all’intelligenza artificiale, nel convegno organizzato dall’Azione Cattolica a Roma nell’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini. Parlando del suo settore, la presidente aggiunge: “il terrorista su un aereo in volo non può essere gestito dall’intelligenza artificiale. È uno degli ambiti in cui l’uomo rimarrà sempre importante”. Nel presente dell’aviazione ci sono già le torri di controllo digitali: “In Italia sono operative a Brindisi e Perugia, aiutano a sviluppare la visibilità che va oltre l’occhio umano” e comunque l’uomo sarà necessario per gestire e modificare il traffico aereo. “Abbiamo da un lato – ha commentato –, sfide e opportunità del settore migliorative e dall’altro l’esigenza di tutelare l’efficienza e la sicurezza, ma al centro c’è l’uomo nella sua dignità bilaterale perché la maggior tutela secondo me dell’uomo è l’uomo stesso”. In conclusione, Bruni ha aggiunto: “Penso che il binario su cui muoversi sia non perdere mai di vista il fatto che siamo noi umani a dominare l’intelligenza artificiale e non il contrario”.