Dal 21 gennaio, fino al 10 febbraio, sul portale unica.istruzione.gov.it le famiglie potranno effettuare l’iscrizione dei propri figli all’anno scolastico 2025/2026. Fra le voci rispetto alle quali genitori e studenti sono chiamati a esprimere una scelta, c’è quella di avvalersi o meno dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc). I vescovi italiani hanno inviato un messaggio a famiglie e studenti sull’argomento. Il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, in vista dell’apertura delle iscrizioni della prossima settimana, si rivolge a sua volta alle famiglie con una lettera in cui fra l’altro si legge: “L’insegnamento della religione cattolica è uno spazio unico all’interno della scuola. Non è soltanto una lezione come le altre: è un tempo dedicato a esplorare i grandi interrogativi della vita, a comprendere le radici della nostra cultura e a coltivare un pensiero critico aperto al dialogo. Questo insegnamento offre ai giovani una chiave per leggere la storia e l’arte, per cogliere il senso profondo di tanti eventi e simboli che plasmano la nostra società e le nostre relazioni umane”. L’Irc “non si limita a trasmettere nozioni o a insegnare precetti religiosi. Esso mira a formare persone nella loro integrità, ponendo al centro il rispetto, la dignità umana e il senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri”. L’Irc, inoltre, “si pone come strumento per comprendere l’antropologia e la cultura in cui viviamo. Il cristianesimo ha segnato profondamente la storia, l’arte, la letteratura, la filosofia e le istituzioni del nostro Paese e del mondo intero. Attraverso questo insegnamento, i ragazzi possono scoprire le radici cristiane della nostra civiltà, imparando a riconoscerne il valore e ad apprezzare il contributo che esse continuano a offrire alla costruzione di un futuro migliore”. “Avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica – afferma il porporato – non è solo una scelta personale o familiare: è anche un dono alla comunità cristiana e civile. Per la Chiesa, infatti, è un modo per accompagnare le nuove generazioni nel cammino di fede e per continuare a testimoniare la bellezza del Vangelo nella vita quotidiana”. Infine: “Cari ragazzi e ragazze, rivolgo a voi un invito speciale: partecipate con curiosità e apertura a questo insegnamento. Lasciatevi provocare dalle domande che esso suscita, approfondite la vostra conoscenza e non abbiate paura di dialogare con chi ha idee diverse. La scuola è il luogo dove si costruisce il futuro, e l’Irc è una pietra importante in questo edificio, che sarà la vostra vita”.