Anziani: Fatebenefratelli, “tenori per un giorno” alla Rsa di Solbiate grazie a Opera White

“Tenori per un giorno”, ma la lirica li accompagnerà durante le attività di animazione, il pranzo, la merenda… Con Opera White il canto entra nel quotidiano della Rsa San Carlo – Fatebenefratelli di Solbiate (Como). L’iniziativa è resa possibile da una donazione privata e si articola in un percorso formativo che si concluderà con una esibizione degli anziani venerdì 12 alle 10, nella struttura. Il pubblico saranno familiari e parenti, ma “siamo pronti per una esibizione di ottimo livello, sia perché la formazione è stata meticolosa sia perché tra gli ospiti vi sono diversi appassionati e anche qualche ex tenore”, spiega Anna Marchitto, coordinatrice dell’animazione, che insieme agli altri operatori della residenza e agli anziani ha affrontato le prove, quotidianamente. “Il canto è un momento importante dell’animazione – aggiunge – e infatti abbiamo un coro che si esibisce nelle celebrazioni liturgiche, ma Opera White è la prima espressione artistica che affrontiamo”.
Opera White è un progetto didattico-musicale pensato per coinvolgere gli ospiti in un percorso di animazione che culmina in uno spettacolo partecipativo. Si tratta di un approccio innovativo che utilizza il teatro in musica per migliorare la qualità della vita degli anziani ed è ispirato all’esperienza di Opera Education (Aslico): offre agli ospiti un’opportunità di coinvolgimento attivo e stimolazione cognitiva; gli anziani imparano canti corali e partecipano allo spettacolo finale, rendendo la loro partecipazione essenziale per il successo dell’evento. Il progetto si prefigge diversi obiettivi chiave: favorire la socializzazione e l’inclusione, cioè Opera White mira a creare un senso di comunità tra gli anziani, promuovendo la cooperazione e l’inclusione sociale; stimolare le capacità cognitive (memoria, ragionamento e percezione) attraverso la musica e il canto; migliorare il benessere emotivo, provocando rilassamento e riduzione dell’ansia, aiutando a esprimere le emozioni e a sentirsi parte di una comunità; potenziare le abilità manuali, in quanto gli anziani partecipano alla creazione di oggetti di scena, migliorando la manualità.
Il progetto si sviluppa in diverse fasi: incontro di formazione per gli educatori, due incontri con il musicoterapista, per introdurre il canto lirico e la trama dell’opera, creando un ambiente di confronto e ascolto non giudicante e per imparare esercizi respiratori e canori; preparazione dello spettacolo e spettacolo finale di circa 50 minuti, durante il quale gli anziani si esibiscono insieme a un cast di giovani cantanti e un attore. Lo spettacolo sarà una versione ridotta dell’opera, eseguito da tre cantanti, un attore e un pianista, con coreografie semplici. “Si tratta di un format collaudato, fondato su una preparazione rigorosa e sulla partecipazione attiva. Metteremo in scena una parte della Turandot”, racconta il coordinatore didattico di Aslico, Francesco Malachin. “Si tratta di un’operazione ben organizzata, resa possibile dalla generosità di un privato. È un’attività non usuale ma che lascerà il segno anche nell’animazione futura”, scommette il direttore della Rsa Diego Mastrorilli.

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