La Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati ha svolto un’audizione della Consulta Italiana per la Libertà Religiosa, nei giorni scorsi. La Consulta era rappresentata da una delegazione guidata dal presidente, il professor Shahid Mobeen, il quale, nel suo intervento, ha affrontato il tema cruciale della libertà religiosa e delle persecuzioni contro i cristiani a livello globale. L’audizione era stata convocata dall’onorevole Emanuele Pozzolo e vi hanno presenziato 11 parlamentari di diversi schieramenti politici.
Presiedendo l’incontro, l’onorevole Paolo Formentini ha evidenziato il ruolo strategico della Consulta, sottolineando che essa “opera in stretta collaborazione con l’Inviato Speciale del Governo italiano per la promozione della libertà religiosa e la tutela delle minoranze religiose, Davide Dionisi, per dialogare con le istituzioni, sensibilizzare l’opinione pubblica e coordinare azioni di supporto alle comunità cristiane nel mondo”. La Consulta riunisce studiosi e rappresentanti di organizzazioni della società civile, tra cui Aiuto alla Chiesa che Soffre, l’Associazione Pakistani Cristiani in Italia, la Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Internazionale Oasis e Pro Terra Sancta.
Durante il suo intervento, il professor Mobeen ha richiamato le parole di Papa Giovanni Paolo II, che definì la libertà religiosa una “cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani”. Ha inoltre ribadito come tale diritto fondamentale continui ad essere violato in molte nazioni. Secondo l’ultimo Rapporto di Aiuto alla Chiesa che Soffre, i cristiani rappresentano la comunità religiosa più perseguitata al mondo, con 325 milioni di fedeli che vivono in contesti di persecuzione.
L’audizione ha rappresentato un momento cruciale per ribadire l’impegno del Governo italiano e delle istituzioni civili nella tutela della libertà religiosa. Mobeen ha sottolineato la necessità di interventi concreti, come l’adesione dell’Italia all’Alleanza Internazionale per la Libertà Religiosa e di Credo, la creazione di un organismo di monitoraggio sul rispetto della libertà religiosa e l’organizzazione di missioni nei Paesi dove i diritti delle minoranze religiose sono maggiormente a rischio. Ha inoltre proposto borse di studio per studenti cristiani discriminati nei loro Paesi d’origine, al fine di rafforzare le comunità colpite e offrire opportunità educative essenziali anche per allentare la pressione migratoria. “Un impegno costante e misure concrete – questo l’appello conclusivo della Consulta – sono indispensabili per tutelare un diritto umano fondamentale e fermare l’emorragia di fede e cultura che minaccia le comunità religiose in tutto il mondo”.