Giubileo: mons. Baturi (Cagliari), “nel cammino della vita l’uomo si rende conto di aver bisogno di una speranza che va oltre”

Si articola in cinque obiettivi il cammino giubilare della Chiesa cagliaritana indicato dall’arcivescovo Giuseppe Baturi nella sua prima lettera pastorale alla diocesi: preghiera, unità, opere di misericordia, pellegrinaggio, Maria madre della speranza. Il filo conduttore è la speranza, quella fondata su Dio e il suo amore.
“Nel cammino della vita – dice mons. Baturi – l’uomo che cerca con sincerità la propria felicità si rende conto di aver bisogno di ‘altre’ speranze o, meglio, di una ‘speranza che vada oltre'”. La speranza si fonda su “una certezza e una verità: l’avvenimento di Cristo risorto. È su questo realismo evangelico che la speranza cristiana, pur trascendendone la dimensione storica, spinge la città degli uomini a grandi e ardite conquiste di civiltà”.
L’arcivescovo chiede un surplus d’impegno per costruire una Chiesa “unita nella speranza”, a tutti i livelli, compreso il dialogo ecumenico. “La comunione deve farsi anche principio di organizzazione della comunità ecclesiale, promuovendo la corresponsabilità dei fedeli e realizzando la necessaria condivisione delle risorse materiali e spirituali in vista dell’efficacia della missione”, scrive il presule, raccomandando l’attuazione del Direttorio diocesano per i vicariati foranei, promulgato il 26 febbraio 2024 ed entrato in vigore lo scorso 1° settembre. L’arcivescovo indica sei piste molto concrete in direzione dell’unità: esprimere la comunione attraverso una logica integrativa tra le parrocchie, esercitare il discernimento, facilitare la partecipazione ecclesiale, intraprendere e animare iniziative di evangelizzazione, favorire la fraternità sacerdotale, promuovere la formazione permanente del clero.
Tra i “segni di speranza” per il Giubileo, l’adesione al progetto di microcredito “Mi fido di noi” per l’accompagnamento della persona e delle famiglie bisognose, iniziative per la risocializzazione dei detenuti e due opere giubilari della Caritas diocesana: un centro di accoglienza per donne senza dimora e un emporio solidale. La diocesi lancia un’alleanza per la trasmissione della vita con il sostegno ai “Progetti Mamma” del Centro di aiuto alla vita con sussidi mensili alle donne in gravidanza e in forte difficoltà economica. Due i pellegrinaggi previsti nel 2025: il 30 maggio prossimo presso il santuario di Santa Maria di Uta e dal 7 al 9 ottobre a Roma.

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