Disabilità e inclusione: Roma, domani va in scena a Palazzo Chigi la Divina Commedia interpretata da attori cerebrolesi e non

Foto Ufficio stampa Galli & Torrini/SIR

La Divina Commedia, interpretata da attori con cerebrolesioni e non, diventa la storia di un viaggio di amicizia, recupero e rinascita. Lo spettacolo teatrale “La nostra Divina Commedy – Come distruggere Dante in quattro e quattr’otto”, scritto e diretto da Silvano Alpini andrà in scena domani alle 16 nella Sala Monumentale di Palazzo Chigi. Tra il pubblico ci saranno il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e sottosegretari.
Lo spettacolo nasce dal progetto pilota Indica (Interventi diretti alle cerebrolesioni acquisite) promosso dalla cooperativa Nomos insieme all’associazione Atracto-Associazione traumi cranici toscani, e sostenuto dalla Fondazione Cr Firenze, con l’obiettivo di promuovere e tutelare i diritti delle persone con disabilità derivanti da grave danno cerebrale. Sono stati creati due atelier di terapie occupazionali, uno a Grosseto e l’altro a San Giovanni Valdarno, che hanno dato vita a un’esperienza unica di integrazione e recupero, attraverso lo strumento del teatro, culminata nella realizzazione di questo spettacolo, messo a punto in collaborazione con l’associazione culturale Masaccio.
”Ringrazio Atracto e Nomos, Fondazione Cr Firenze e l’associazione Masaccio per questo importante e bellissimo progetto e tutti i ragazzi per l’impegno e la passione che mettono”, spiega il ministro Locatelli. “Offrire occasioni e dare opportunità è il modo migliore per far emergere le capacità di tutti e progetti in rete tra Enti del terzo settore e territorio, come questo, promuovono pienamente questa prospettiva. Abbiamo davanti a noi una grande sfida: il cambiamento è iniziato e possiamo vincerla solo insieme”. Questo evento “è la conferma della assoluta validità di un modello terapeutico che conferma quanto lo spettacolo, e le arti in generale, possano contribuire in maniera considerevole al recupero di una persona”, osserva Maria Oliva Scaramuzzi, vicepresidente Fondazione Cr Firenze. Per Gaia Guidotti, vicepresidente di Nomos, “la nostra Divina Commedy non è solo una performance artistica, ma un segno concreto di inclusione sociale,  costruzione di nuovi orizzonti di senso di esistenze interrotte e poi recuperate”.

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