Migranti: Unicef, oltre 20.000 persone raggiunte in due anni con il progetto Protect. Tra loro molti minori stranieri non accompagnati

Con oltre 20mila persone raggiunte, si chiude, dopo due anni di implementazione, Protect, il progetto portato avanti dall’Unicef con il supporto della Direzione generale della Migrazione e degli affari interni della Commissione europea attraverso il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Fami) e in collaborazione con il Dipartimento Libertà civili e Immigrazione del ministero dell’Interno. Tra le 20mila persone ben 12 mila sono state raggiunte con interventi di protezione, 4mila con interventi di sviluppo delle competenze, altre 5mila sono state coinvolte in sessioni di mobilitazione e registrate attraverso la piattaforma U-Report On The Move. Nel biennio 2023-2024 sono arrivate in Italia via mare oltre 216 mila persone, tra cui 26.700 minorenni stranieri non accompagnati. Altri ingressi hanno interessato le frontiere terrestri del Nord del Paese con gli arrivi dalla rotta balcanica. Tra loro sono numerose le persone con vulnerabilità specifiche, spesso riconducibili a situazioni di sfruttamento e violenza, vissute durante il percorso.
Con Protect, l’Unicef ha rafforzato il proprio supporto al governo italiano fornendo assistenza nelle principali aree di arrivo e di transito, per garantire protezione – inclusi interventi di prevenzione, mitigazione e contrasto alla violenza di genere – e l’accesso a servizi e a opportunità di inclusione.
Tra gli interventi in frontiera, le attività nell’hotspot di Lampedusa ma anche in hotspot e prime accoglienze in Sicilia, Calabria e Puglia, e l’avvio – insieme alle organizzazioni partner – di spazi sicuri per donne e bambini e il monitoraggio dell’accesso ai servizi specializzati da parte di minori, nuclei familiari e donne e ragazze vulnerabili nei centri di accoglienza a loro assegnati. In collaborazione con diversi attori della società civile, l’iniziativa ha permesso di supportare molti e molte minorenni grazie al potenziamento dei percorsi di tutela volontaria e di affido, ma anche attraverso il mentoring, percorso di affiancamento a neomaggiorenni.
La comunità di U-Report On The Move, costituita da e per ragazze e ragazzi con Msna e giovani migranti e rifugiati/e, dà voce a oltre 18.000 persone – 5.000 delle quali registrate nell’ultimo biennio – e fornisce, attraverso una rete di professionisti coinvolti, informazioni, supporto legale e psicosociale a distanza. L’intervento è stato possibile grazie alla collaborazione con i partner sul territorio: Arci, Centro Penc, Cies, Coordinamento nazionale comunità accoglienti – Cnca, Intersos, Junior achievement Italia, Save the Children e Terre des hommes.

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