Si è svolta a Provaglio d’Iseo, in Franciacorta, la Festa nazionale per i Migranti del settore Agroalimentare promossa dalla Fai-Cisl a pochi giorni dalla Giornata mondiale del migrante. La giornata si è aperta con i saluti del segretario generale della Fai-Cisl Lombardia, Daniele Cavalleri, e diversi rappresentanti delle istituzioni locali. “Nel 2042 secondo l’Istat nel bresciano avremo 81.600 persone in meno in età attiva e 116.000 anziani in più, e l’immigrazione è una parte importante di quelle risposte che vanno messe in campo oggi per costruire una società più equilibrata domani”, ha detto Paolo Reboni, segretario generale aggiunto della Cisl territoriale. Durante la giornata è stato presentato il volume “Made in Immigritaly. Terre, colture, culture”, primo report su lavoratrici e lavoratori immigrati nell’agroalimentare italiano. “Gran parte dei lavoratori stranieri – ha sottolineato Samuele Davide Molli, ricercatore dell’Università degli studi di Milano – sono impiegati in lavori che abbiamo definito con ‘cinque P’, ovvero lavori pesanti, precari, pericolosi, poco remunerati e penalizzati socialmente; inoltre abbiamo analizzato la comunicazione istituzionale del made in Italy agroalimentare con mille post sui social e pubblicità varie, ed è significativo che in nessun caso compaiano immagini di lavoratori stranieri, eppure rappresentano più del 32% della manodopera agricola e in alcune filiere anche il 50%”. Ginevra Demaio, del Centro studi e Ricerche Idos, ha presentato il Dossier Statistico Immigrazione ed ha evidenziato che gli occupati stranieri in Italia sono 2.374.000, il 10% del totale, e più della metà svolge solo 19 professioni, mentre i lavoratori italiani sono impiegati in oltre 40 professioni diverse. Nel settore agricolo, i lavoratori immigrati sono oltre un terzo. Presenti anche testimonianze dal territorio con una tavola rotonda moderata dal giornalista Claudio Paravati, direttore del Centro studi Confronti, con la partecipazione di Anina Baleta, responsabile Anolf Brescia, Fall Moustapha, operatore Cisl Brescia, e Roberto Trinco, direttore del Servizio Psal di Ats Brescia, che tra le buone pratiche descritte ha ricordato l’esperienza bresciana del progetto “Vendemmia etica”, realizzata dal 2017 ad oggi, in collaborazione con parti sociali e Inl, Inail, Inps, con la creazione di momenti formativi e informativi, azioni ispettive e misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza, come quelle contro i colpi di calore durante la vendemmia. A conclusione dei lavori della mattina, Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl, ha evidenziato diverse sfide che vedono coinvolto in prima linea il sindacato, a cominciare dalla lotta a sfruttamento e lavoro nero e da un più generale ripensamento delle politiche migratorie. Tra gli interventi della giornata, voluta a pochi giorni dal 18 dicembre, Giornata internazionale del migrante quello del segretario nazionale della Fai-Cisl, Mohamed Saady, che ha ricordato come il concetto di integrazione vada declinato sul complesso equilibrio tra mercato del lavoro e sfera educativa e sociale.