Papa in Grecia: a Lesbo, negli hot spot “migranti e rifugiati vivono in condizioni al limite”. “È tragico” che per l’Europa è “un affare che non la riguarda”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Cinque anni sono passati dalla visita compiuta qui con i cari Fratelli Bartolomeo e Ieronymos. Dopo tutto questo tempo constatiamo che sulla questione migratoria poco è cambiato”. A denunciarlo è il Papa, nella sua visita ai rifugiati di Lesbo. “Certo, molti si sono impegnati nell’accoglienza e nell’integrazione, e vorrei ringraziare i tanti volontari e quanti a ogni livello – istituzionale, sociale, caritativo, politico – si sono sobbarcati grandi fatiche, prendendosi cura delle persone e della questione migratoria”, ha precisato Francesco: “Riconosco l’impegno nel finanziare e costruire degne strutture di accoglienza e ringrazio di cuore la popolazione locale per il tanto bene fatto e i molti sacrifici provati”. “Ma dobbiamo amaramente ammettere che questo Paese, come altri, è ancora alle strette e che in Europa c’è chi persiste nel trattare il problema come un affare che non lo riguarda”, il grido d’allarme del Papa: “questo è tragico”. “E quante condizioni indegne dell’uomo! Quanti hotspot dove migranti e rifugiati vivono in condizioni che sono al limite, senza intravedere soluzioni all’orizzonte! Eppure il rispetto delle persone e dei diritti umani, specialmente nel continente che non manca di promuoverli nel mondo, dovrebbe essere sempre salvaguardato, e la dignità di ciascuno dovrebbe essere anteposta a tutto!”.

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