Incontro Cei sul Mediterraneo: card. Lopez Romero (Rabat), documento Abu Dhabi è “una bomba ad effetto ritardato, darà frutti tra 20 anni”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il documento di Abu Dhabi è una bomba ad effetto ritardato, darà frutti nei prossimi 5, 10, 20 anni”. Lo ha detto questa mattina il card. Cristóbal Lopez Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco), parlando di dialogo islamo-cristiano nell’ultima conferenza stampa dell’Incontro sul Mediterraneo, che si concluderà a Bari domani con la messa celebrata da Papa Francesco. Il Papa – ha detto l’arcivescovo – ha cominciato un processo che è destinato a continuare nel tempo. Il Documento è aperto a tutti, “anche ai buddisti, agli induisti” e “agli sciiti”, perché “si parla di una fraternità universale. Questi documenti non hanno un effetto immediato, hanno bisogno di tempo”. Riguardo poi al dialogo con l’Islam, il cardinale ha parlato dell’esperienza marocchina. “Viviamo un’esperienza positiva di convivialità e di amicizia con i nostri fratelli musulmani. Che il Re di Marocco, pubblicamente davanti al Papa e a tutto il popolo marocchino, dica che le religioni non esistono per tollerarsi ma per conoscersi reciprocamente, rispettarsi, amarsi, è una dichiarazione molto grande. È finita la tappa del dialogo che consisteva nella tolleranza. Adesso è cominciato il dialogo dell’amicizia, della convivialità, della conoscenza reciproca, del rispetto e apertura all’altro e del lavoro insieme per costruire un mondo migliore. Siamo in cammino, andiamo avanti insieme. È un segno dello Spirito che lavora”.

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