Sanità: Oms, 2020 Anno internazionale dell’infermiere. Fnopi, “in Italia ne mancano 50mila”

Il 2020, apertosi ieri, è stato proclamato Anno internazionale dell’infermiere dall’Oms (Organizzazione mondiale sanità) e dai suoi partner (Consiglio internazionale degli infermieri Icn, Nursing Now – campagna mondiale lanciata dall’Oms e Icn per affermare la leadership infermieristica che si concluderà quest’anno -, Confederazione internazionale delle ostetriche, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione). Obiettivo, celebrare il lavoro di infermieri e ostetriche, ma anche le difficili condizioni che questi professionisti devono spesso affrontare. Secondo i dati Oms, infermieri e ostetriche rappresentano quasi il 50% della forza lavoro sanitaria globale, ma nel mondo la carenza di queste figure è pari a oltre il 50% dell’attuale carenza di operatori sanitari. Affinché tutti i Paesi raggiungano l’”Obiettivo 3 di sviluppo sostenibile” in materia di salute e benessere, l’Oms stima che il mondo avrà bisogno di altri 9 milioni di infermieri e ostetriche entro il 2030. La Fnopi (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche) ricorda in una nota che in Italia mancano circa 50mila infermieri che con gli effetti di “Quota 100” potrebbero superare i 70mila (oltre 30mila mancano sul territorio). Per questo, prosegue la nota,” a livello internazionale si sottolinea la necessità di prevedere un aumento degli investimenti nella forza lavoro infermieristica e l’Oms e i suoi partner solleciteranno i Governi con messaggi chiave che riguardano la professione nell’ottica di un miglioramento complessivo dell’assistenza a livello di tutti i Paesi”.

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