Consiglio europeo: “Il mattinale europeo”, “Ue salva la faccia e mostra la sua impotenza”. Orban vero vincitore

(Foto Consiglio europeo)

“L’Ue salva la faccia, e mostra la sua impotenza”: è il titolo di un lungo commento dell’agenzia “Il mattinale europeo”, sempre molto informata sulle vicende dell’Unione europea. In un pezzo pubblicato questa mattina, firmato dal giornalista David Carretta (Bruxelles), e dedicato alle conclusioni del Consiglio europeo, fra l’altro si legge: “Un accordo raggiunto sul finanziamento dell’Ucraina attraverso debito comune dell’Ue a 24 e un rinvio di poche settimane sul Mercosur per le obiezioni petulanti di una manciata leader più attenta agli agricoltori che al ruolo dell’Unione europea nel mondo”. I capi di Stato e di governo dell’Ue “sono riusciti a salvare la faccia, ma non a nascondere la loro impotenza, in un vertice decisivo per dimostrare la loro capacità di essere degli attori geopolitici e geoeconomici”. Sull’Ucraina “la proposta di un prestito di riparazione finanziato con gli attivi sovrani russi immobilizzati è stata rimessa sullo scaffale. Troppo complicata, troppo costosa, troppo rischiosa, nonostante gli appelli di Volodymyr Zelensky. I leader hanno optato per un prestito da 90 miliardi, anche se si continuerà a lavorare sugli attivi russi”. Dunque i 90 miliardi “saranno raccolti con debito comune, ma con una cooperazione rafforzata di 24 Stati membri. Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia se ne staranno fuori. Viktor Orban è il vero vincitore: ha salvato i 210 miliardi di Vladimir Putin e non dovrà pagare per il prestito all’Ucraina”.

Il Mattinale sottolinea: “Era stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a ricordare ai Ventisette quello che era in gioco ieri. L’Ucraina rischia la bancarotta alla fine del primo trimestre del 2026. Ha bisogno di 134 miliardi di euro per i prossimi due anni, di cui due terzi a carico dell’Ue. Da questo dipende ‘la capacità ucraina di combattere’, ha avvertito Zelensky”. La risposta dei leader Ue alle sollecitazioni di Zelensky sulla sicurezza europea “è stata l’impotenza. Toccare gli attivi sovrani russi è troppo complicato”. Ancora: “L’uso degli attivi sovrani russi doveva dimostrare a Vladimir Putin che l’Ue è pronta ad assumersi dei rischi per continuare a difendere l’Ucraina. Il messaggio doveva essere indirizzato anche a Donald Trump, che considera i leader europei ‘deboli’ e incapaci di garantire da soli la propria sicurezza”.

Anche sul Mercosur “l’imposizione della volontà della Germania lascerà un segno. La Francia è stata ignorata. Il caos politico interno si trasforma in fragilità sulla scena europea per Emmanuel Macron. Sull’accordo di libero scambio con Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, l’Ue si giocava la sua credibilità geopolitica e geoeconomica”.
Quindi sul Mercosur: “La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato il rinvio della firma dell’accordo di libero scambio con il Mercosur, dopo che Francia e Italia hanno confermato ieri la loro opposizione, facendo mancare la maggioranza qualificata dei governi. Ma né Parigi, né Roma possono cantare vittoria. Nessuno dei due ha ottenuto ulteriori concessioni rispetto alle clausole di salvaguardie già concordate da Consiglio e Parlamento e gli aiuti finanziari promessi dalla Commissione per gli agricoltori”. Sulla vicenda si è poi registrata – sottolinea Carretta – una telefonata Meloni-Lula (Presidente del Brasile), il quale in una conferenza stampa ha affermato: “Ho parlato con Meloni e mi ha spiegato che non è contraria all’accordo, che sta vivendo un certo imbarazzo politico a causa degli agricoltori italiani, ma che è certa di poterli convincere ad accettarlo. Poi mi ha chiesto se avessimo avuto pazienza per una settimana, 10 giorni, al massimo un mese, l’Italia avrebbe aderito”. Un comunicato di Palazzo Chigi ha poi chiarito che “il Governo italiano è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi brevi”.

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