Haiti: messaggio di Natale dei vescovi, “non siamo solo spettatori, ma attori verso un domani migliore. Sicurezza condizione prioritaria per libere elezioni”

“Come pastori, non possiamo distogliere lo sguardo dal dramma umano che vive il nostro popolo. Esso ci interpella e ci spinge a chiamare alla speranza non come un ottimismo ingenuo, né come un rifiuto delle realtà difficili, ma come un’azione responsabile fondata sulla fede e sulla ricerca sincera di soluzioni durature. In quanto Pellegrini di Speranza, non siamo solo spettatori di un mistero lontano, siamo attori di un cammino verso un domani migliore”. Lo scrive, nel messaggio di Natale, la Conferenza episcopale haitiana, che guarda, al tempo stesso, con preoccupazione e speranza, ai prossimi passi della transizione politica nel Paese, che resta profondamente segnato dalla violenza dei gruppi armati. “Le prove che attraversa la Nazione hanno profondamente ferito la nostra anima collettiva – proseguono I vescovi -. Ma, nelle ore più buie, la fede cristiana ci invita ad alzare gli occhi verso Colui che viene, la luce delle nazioni, Gesù Cristo, inviato dal Padre per guarire e salvare gli uomini”. Pertanto, “invitiamo ciascuno, secondo la sua vocazione e la sua responsabilità, a diventare artigiano di pace: sacerdoti, religiosi, religiose, laici, giovani e adulti”.

Prosegue il messaggio: “Di fronte ai limiti flagranti delle nostre istituzioni statali, all’urgenza della sicurezza e alla violenza strutturale che mina la nostra società, invitiamo tutte le forze vive della nazione, ovvero responsabili politici, attori sociali, istituzioni pubbliche e private, a elevarsi al di sopra degli interessi di parte per privilegiare la pace civile e il rispetto della dignità umana. Che nessuna decisione, nessuna parola e nessuna azione faccia precipitare ulteriormente il nostro Paese nella violenza o nel caos”, in particolare alla vigilia del 7 febbraio 2026, data che fissa la fine del mandato del Consiglio presidenziale di transizione (Cpt).  Quanto alle elezioni che “vorremmo fossero democratiche, inclusive e trasparenti, esse lo saranno solo se le autorità dello Stato lavoreranno duramente per l’instaurazione di un clima di sicurezza in tutto il paese. La sicurezza è la condizione prioritaria per l’organizzazione di elezioni preparate con cura. Tutti ne parlano. Spetta tuttavia agli attori nazionali e internazionali accelerare le azioni che devono aiutare a creare questa condizione sine qua non per la realizzazione delle elezioni generali”.

Concludono i vescovi: “Haiti ha bisogno di uomini e donne capaci di rinunciare alla corruzione, di resistere al denaro facile, di rifiutare la manipolazione delle masse e di diventare servitori del bene comune. È, quindi, urgente rendere funzionali le istituzioni democratiche e operare per la costruzione di uno Stato dove regnino l’ordine, la giustizia e la pace”.

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