“L’avvento dell’intelligenza artificiale si accompagna a un cambiamento rapido e profondo della società”. Lo ha detto Leone XIV rivolgendosi ai partecipanti alla Conferenza “Artificial Intelligence and Care of Our Common Home” ricevuti questa mattina nel Palazzo Apostolico. Il Papa ha avvertito che tale mutamento coinvolge “caratteri essenziali della persona umana, come il pensiero critico, la capacità di discernimento, l’apprendimento e la sfera delle relazioni interpersonali”. Poi, Leone XIV ha domandato: “Come possiamo garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale serva veramente per il bene comune, e non solo per concentrare ricchezza e potere nelle mani di pochi?”. Quindi, il Pontefice ha precisato che la sfida impone una domanda più radicale: “Cosa significa essere umani in quest’epoca?”. Da qui, il Papa ha ricordato che l’essere umano è chiamato a essere “collaboratore nell’opera della creazione, non semplice consumatore passivo di contenuti prodotti da una tecnologia artificiale”. In questa prospettiva Leone XIV ha indicato la necessità di “riconoscere e rispettare ciò che caratterizza la persona umana e ne garantisce la crescita armoniosa” per “impostare una cornice adeguata a gestire le implicazioni dell’intelligenza artificiale”.