India: Suore Domenicane di Iolo (Prato), inaugurata a Cochin “Casa Speranza”, centro di accoglienza per donne con problemi psichiatrici

(foto: diocesi di Prato)

Si avvera il sogno delle Suore Domenicane di Santa Maria del Rosario di Iolo, una frazione nel comune di Prato: è stata inaugurata in India “Casa Speranza”, centro di accoglienza per donne con problemi psichiatrici, alla presenza di una delegazione giunta da Prato, città che ha sostenuto il progetto con numerose donazioni. All’ingresso dell’edificio, nella città indiana di Cochin, in Kerala, nel sud dell’India, campeggia l’insegna “Pratheeksha Bhavan”, “Casa Speranza”. Alla giornata di festa – presenti le autorità locali, fra cui il rappresentante della diocesi di Cochin mons. Shaiju Pariyathussery che ha benedetto la struttura – ha partecipato anche una delegazione giunta da Prato. L’obiettivo del progetto, guidato da Madre Paola Collotto con il supporto organizzativo di Lamberto Scali, è portare in India l’esperienza del “fareassieme” e i metodi di prossimità umana e assistenza psichiatrica sperimentati in Italia. Cinquanta donne con gravi disturbi mentali, finora ospitate nel Settlement di Cochin – struttura simile a un manicomio, in via di dismissione – saranno gradualmente accolte nella “Casa Ricostruire la Speranza”. L’edificio, inaugurato alla presenza della Madre Generale delle Domenicane di Iolo Madre Maria Perdacciu, si estende su 2500 metri quadrati ed è dotato di ampi spazi interni ed esterni per favorire un clima positivo di accoglienza. “Questa inaugurazione – afferma Madre Paola – è il compimento di un sogno coltivato da oltre 15 anni. Inizialmente la struttura doveva essere una scuola, poi nel 2019, grazie al progetto Cittadini del Mondo e all’incontro con lo psichiatra Renzo De Stefani, è nata l’idea di convertirla. Le scuole portano cambiamento, ma bisogna anche testimoniare accoglienza verso chi vive la malattia mentale, ancora circondata da stigma e paura”. Nel plesso troverà spazio anche un centro di salute mentale territoriale, con medico psichiatra, infermiera psichiatrica, assistente sociale, operatore socio sanitario ed esperti nel supporto tra pari. “Realizzare questa struttura – sottolinea Lamberto Scali – è un grande obiettivo: risponderà ai bisogni di salute mentale della comunità locale e offrirà un’alternativa concreta al Settlement”.

(foto: diocesi di Prato)

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