Francia: per il Giubileo dei detenuti vescovi presenti in 102 carceri del Paese

“Chiunque siamo, qualunque siano le storie complicate delle nostre vite, Cristo ci offre la sua misericordia in abbondanza, per accoglierci, sollevarci e salvarci. Nessuno è escluso dalla misericordia di Dio! E questo è ciò che è la Chiesa: non un club di perfetti, ma una comunità di salvati, in cui tutti possono trovare riposo, pace, tenerezza e vera libertà”. Con queste parole il card. Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia e presidente dei vescovi francesi, presenta in un dossier-presse le iniziative che la Chiesa di Francia farà il Giubileo dei detenuti che si celebrerà dal 12 al 14 dicembre. Per consentire ai detenuti di vivere questo evento pur non potendo recarsi a Roma come molti pellegrini durante l’anno, il Consiglio nazionale della Cappellania cattolica nelle carceri ha voluto che il Giubileo arrivasse da loro. Su iniziativa di mons. Jean-Luc Brunin, vescovo responsabile della cappellania cattolica nelle carceri, è stato deciso che i vescovi sarebbero stati ampiamente presenti nelle carceri domenica 14 dicembre per celebrare il Giubileo in comunione con coloro che partecipano al Giubileo dei detenuti a Roma. Ad oggi, un’ampia maggioranza di vescovi ha risposto favorevolmente a questo appello e sarà presente in 102 carceri in tutto il Paese. In alcune località, la celebrazione si svolgerà sabato 13 dicembre, quando vincoli organizzativi non consentono una celebrazione domenicale. “Attraverso questa iniziativa – si legge nel Dossier -, la Chiesa in Francia dimostra il suo costante impegno nei confronti dei detenuti e il suo desiderio di offrire loro un momento forte di preghiera, incontro e speranza”.
Sono inoltre previste in ogni diocesi celebrazioni liturgiche come messe giubilari, momenti di preghiera, celebrazioni del perdono e passaggi simbolici attraverso una “porta del Giubileo” installata nel carcere. Le equipe delle cappellanie offriranno incontri, sessioni di ascolto, gruppi di discussione e laboratori biblici specificamente dedicati al Giubileo. Alcune carceri ospitano momenti di fraternità come concerti, conferenze, laboratori artistici mentre nelle parrocchie, particolare attenzione sarà rivolta anche alla preghiera per i detenuti, le loro famiglie e le vittime. “Questo momento – spiega la Conferenza episcopale – è un’opportunità per le diocesi di sensibilizzare i fedeli sulla realtà della detenzione e sulla necessità di un sistema giudiziario solido e umano, ricordando loro che tutti possono intraprendere un cammino di rinnovamento interiore, anche in carcere”.

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