Da “problema emergenziale” la tutela dei minori deve diventare “missione permanente, capace di farsi cultura in famiglia, nella scuola, nel mondo dello sport – come nella stessa comunità cristiana – per ambienti ospitali e sicuri, dove ogni persona sia riconosciuta e rispettata nella sua sacralità”. È l’auspicio di mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e vescovo delegato per il Servizio regionale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza episcopale umbra, nel “decalogo” con cui ha concluso la sua meditazione nella basilica di Santa Maria degli Angeli, per i Vespri nella Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi e a conclusione della seconda giornata dell’Assemblea della Cei, in corso ad Assisi fino al 20 novembre. “Raccogli e continua la grande tradizione della Chiesa, guida affidabile e autorevole della crescita umana e spirituale delle giovani generazioni: un impegno in cui innumerevoli educatori hanno speso tutto se stessi a beneficio dell’intera società”, l’invito finale: “E, nei momenti più difficili, ti consoli la vicinanza amica di qualche confratello e, soprattutto, la testimonianza generosa di presbiteri che lasciano trasparire di aver consegnato la vita a un unico Signore, liberi dalla ricerca di ritorni affettivi o di affermazioni personali, contenti della loro vocazione, rispettosi dei rapporti che intrecciano”.