Laddove le fragilità rischiano di tradursi in esclusione, Fondazione Asilo Mariuccia interviene con un impegno quotidiano che aiuta i giovani a ritrovare fiducia, competenze e autonomia. È stato ricordato oggi alla la tavola rotonda “Con i giovani, contro la violenza. Prevenire il disagio e difendere le relazioni per una Lombardia Zero Neet”, promossa a Milano, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Altis Graduate School of Sustainable Management. Tra i progetti più significativi figurano “Coltivare Inclusione”, dedicato al florovivaismo per ragazzi italiani e stranieri del territorio con difficoltà scolastiche o sociali, e “IntegrAzione”, laboratori di carpenteria navale sul Lago Maggiore dove 30 minori stranieri non accompagnati hanno appreso competenze tecniche e relazionali. Ad oggi oltre 500 ragazzi sono stati formati attraverso i laboratori di educazione al lavoro. Mentre il nuovo e ambizioso progetto “Un Porto Nuovo” prevede la ristrutturazione del polo educativo di Porto Valtravaglia (Varese): grazie a un finanziamento di 3 milioni di euro (Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, insieme alla Presidenza del Consiglio dei ministri), sarà possibile triplicare la capacità recettiva del centro con l’apertura di 2 nuove comunità; 5 laboratori di educazione al lavoro (florovivaismo, carpenteria navale, ciclomeccanica, cucina, barberia); un polo sportivo e un centro diurno, accogliendo ogni giorno fino a 90 giovani in percorsi di formazione e autonomia lavorativa. “Accompagnare un giovane nel suo percorso di rinascita significa offrirgli non solo un aiuto, ma un senso di appartenenza – sottolinea Emanuela Baio, presidente di Fondazione Asilo Mariuccia -. Restituiamo dignità, fiducia e autonomia lavorativa, partendo da ciò che spesso manca: il rispetto dell’identità di ciascuno. Siamo di fronte a una sfida tanto culturale quanto sociale: dimostrare che nessun ragazzo è irrecuperabile, se trova adulti capaci di crederci davvero”.
“Siamo lieti della partnership avviata con Fondazione Asilo Mariuccia, che si svilupperà su due fronti: da un lato la formazione delle persone che operano nel Terzo Settore, per contribuire alla crescita di figure manageriali sempre più competenti e consapevoli; dall’altro il contrasto al fenomeno dei Neet, con la creazione di un sistema di misurazione dell’impatto – in particolare per il progetto di Porto Valtravaglia – e con l’elaborazione di modelli innovativi a sostegno dello sviluppo del Terzo Settore, soprattutto nell’ambito delle organizzazioni ibride con finalità commerciali ma orientate al valore sociale”, afferma Matteo Pedrini, direttore di Altis.