Abusi su minori: Caffo (Telefono Azzurro), “mettere sempre al centro il bambino e offrire interventi tempestivi nelle situazioni di pericolo”

Tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2025, la Linea 114 Emergenza Infanzia di Telefono Azzurro ha registrato “184 casi di abuso sessuale offline e 79 casi online. La maggior parte delle vittime di abuso sessuale offline sono bambine: 113 casi, contro 38 maschi. Solo 14 aggressori sono sconosciuti alla vittima; in tutti gli altri casi si tratta di persone con cui il minore ha un legame di fiducia”. Il dato più duro da affrontare riguarda “i 67 episodi avvenuti in ambito familiare”. Dai dati emerge che “solo il 33,15% degli abusi consiste in un episodio isolato, mentre le situazioni ripetute (che siano episodiche o frequenti) costituiscono il 39,68%”.
Sul fronte digitale, “i 79 casi di abuso sessuale online intercettati da Telefono Azzurro mostrano un quadro diverso, ma non meno preoccupante. Mentre gli abusi sessuali offline coinvolgono principalmente le bambine, negli abusi sessuali online si nota che la prevalenza di maschi e femmine quasi si equivale (rispettivamente 32 e 34)”. In particolare, “i bambini e gli adolescenti maschi sembrano essere vittima di sextortion in modo sproporzionato rispetto alla controparte femminile (25 casi contro 8)”. Tendenzialmente, “gli abusi sessuali online sono perpetrati da sconosciuti (22 casi) o conoscenti (13 casi), piuttosto che da genitori o altri parenti (4 casi)”.
“I dati presentati oggi evidenziano uno scenario drammatico: ogni abuso rappresenta una ferita profonda per la nostra società – sottolinea Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro -. Attraverso il nostro modello di intervento, basato su un approccio integrato che mette sempre al centro il bambino coordinando allo stesso tempo le istituzioni impegnate nella protezione dei minori, dobbiamo offrire interventi tempestivi nelle situazioni di pericolo”.
Per Telefono Azzurro soni i 10 punti programmatici di intervento: “Tolleranza zero: rafforzare pene, rapidità della giustizia e protezione delle vittime per contrastare ogni forma di abuso e sfruttamento, online e offline. Educazione e prevenzione: promuovere programmi educativi innovativi e accessibili che coinvolgano famiglie e adulti di riferimento, prevenendo i fattori di rischio fin dall’infanzia. Protezione digitale: introdurre tecnologie e norme ‘safety-by-design’ e sistemi efficaci di verifica dell’età, garantendo la rimozione tempestiva di contenuti pedopornografici. Sicurezza globale online: sviluppare strategie internazionali condivise per rendere più sicuri gli spazi digitali e contrastare adescamento e contenuti pericolosi. Approccio multidisciplinare: creare reti territoriali integrate e stabili che lavorino insieme su monitoraggio, prevenzione e intervento. Formazione dei professionisti: stabilire standard di qualità e formazione obbligatoria per chi opera con minori, con solide child protection policies. Strategie coordinate: onserire la lotta all’abuso al centro dell’agenda politica con una strategia nazionale, un Osservatorio rafforzato, un Piano adeguatamente finanziato e una collaborazione strutturata con società civile e no profit. Intervento sugli autori: sviluppare programmi scientificamente validati di prevenzione, diagnosi e trattamento per i sex offenders, riducendo il rischio di recidiva. Centralità delle vittime: garantire percorsi di ascolto, cura e partecipazione attiva di bambini e adolescenti nelle politiche che li riguardano. Ricerca e linee guida internazionali: potenziare ricerca e linee guida condivise, coinvolgendo istituzioni, società civile, aziende tecnologiche e gli stessi minori nella progettazione di interventi e politiche”.

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