Giornata Caduti: mons. Saba (ordinario militare), “onorare il loro ricordo col vivo desiderio di costruire una pace universale”

Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l’Ordinario Militare, Gian Franco Saba, ha presieduto oggi la messa all’Ara Coeli. Erano presenti il Ministro Crosetto, molti altri rappresentanti di governo, istituzionali, i vertici militari e i familiari dei caduti. Nell’omelia l’Ordinario Militare ha spiegato che “Nell’Eucaristia noi diciamo a Dio, ricordati Signore; è la preghiera dell’orante di tutti i tempi, ricordati di noi che siamo in cammino, ricordati di quanti sono già nella casa del Padre. Questo ci educa a favorire una cultura pragmatica della pace, una diplomazia della pace che si traduce in azioni e gesti concreti”. Poi ha aggiunto, riprendendo il profeta Ezechiele: “Chi guida una comunità, infatti, è chiamato a compiere una costante opera di studio, di analisi, di discernimento delle situazioni affinché l’aggressione dei lupi rapaci non conducano in schiavitù il gregge, che è chiamato invece a pascere in erbe verdeggianti, a nutrirsi di cibi buoni e di acque tranquille”. Mons. Saba ha fatto poi riferimento a Papa Leone XIV il quale nei giorni scorsi ha ricordato che: “pregando per i defunti noi abbiamo in questi tempi fatto memoria del nostro impegno ad onorare il loro ricordo col vivo desiderio di costruire una pace universale. E Papa Francesco – ha aggiunto mons. Saba – già aveva sottolineato quanto sia importante guardare la realtà con gli occhi, ascoltando i racconti delle vittime della violenza, col cuore aperto per divenire sapienti nella storia”. “Il profeta – ha aggiunto il presule – infatti, oggi ci invita ad essere responsabili gli uni degli altri, solidali, a vivere la storia con discernimento, senza alcuna forma di evasione dalla vita reale e concreta, senza angelismi, senza posture manichee o gnostiche, con la consapevolezza di saper di dover essere chiamati a servire”. “In questo tempo – ha concluso l’arcivescovo castrense – la piena consapevolezza della responsabilità che tutti abbiamo verso ciascun essere umano ci invita a scoprire che l’interdipendenza tra i popoli non è soltanto un fattore sociale, ma è un dato insito nel dono della creazione”.

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