“Essere operatori di pace anzitutto lì dove vivete, in famiglia, a scuola, nello sport e tra gli amici, andando incontro a chi proviene da un’altra cultura”. È il mandato con cui si è concluso il discorso, in Aula Paolo VI, rivolto dal Papa agli studenti che partecipano al Giubileo del mondo educativo. “Vedete bene quanto il nostro futuro venga minacciato dalla guerra e dall’odio che dividono i popoli”, l’analisi di Leone XIV: “Questo futuro può essere cambiato? Certamente! Come? Con un’educazione alla pace disarmata e disarmante”. Per il Pontefice, infatti, “non basta far tacere le armi: occorre disarmare i cuori, rinunciando a ogni violenza e volgarità. In tal modo, un’educazione disarmante e disarmata crea uguaglianza e crescita per tutti, riconoscendo l’uguale dignità di ogni ragazzo e ragazza, senza mai dividere i giovani tra pochi privilegiati che hanno accesso a scuole costosissime e tanti che non accesso all’educazione”.