In termini di impatto dell’uragano Melissa, che ora va verso l’arcipelago delle Bahamas, il più forte è stato subito dalla Giamaica, anche se in questo caso non si ha, al momento, notizia di vittime. Riporta Caritas Antille, in un report pervenuto al Sir: “L’uragano ha colpito gran parte dell’isola, in particolare le parrocchie sud-occidentali e centrali (con il termine parrocchie si intende la divisione amministrativa dell’isola, ndr.), tra cui Westmoreland, Saint Elizabeth, Manchester e Clarendon, dove le autorità segnalano ingenti danni causati dal vento, inondazioni e mareggiate che hanno raggiunto i quattro metri lungo le zone costiere basse. Le valutazioni preliminari indicano che fino a 1,5 milioni di persone, più della metà della popolazione giamaicana di 2,8 milioni, potrebbero essere direttamente colpite dalla tempesta a causa di sfollamenti, perdite di infrastrutture o interruzioni dei servizi”. La Jamaica Public Service Company ha segnalato interruzioni di corrente diffuse che hanno colpito quasi un terzo delle abitazioni e delle aziende, nonché le telecomunicazioni. La situazione in Giamaica, secondo la Caritas, “rimane critica, con i servizi di emergenza che si concentrano sulle operazioni di soccorso, la gestione dei rifugi e la rapida valutazione dei bisogni, mentre le condizioni meteorologiche migliorano gradualmente”. L’arcidiocesi di Kingston ha istituito una squadra di coordinatori di emergenza sul campo composta da tre responsabili, uno per ciascuna struttura diocesana (Montego Bay, Mandeville e Kingston). Caritas Antille sta coordinando la risposta iniziale, con la raccolta di cibi in scatola e secchi, acqua, coperte, legname e zinco, materiale scolastico, prodotti di igiene personale. Sulla Giamaica, arriva al Sir anche la testimonianza diretta del vescovo di Mandeville e amministratore apostolico di Montego Bay, mons. John Persaud, che in questi giorni si trovava all’estero: “Le poche notizie che ho ricevuto non sono buone: abbiamo perso i tetti di cinque canoniche, il tetto dell’edificio della Cancelleria a Montego Bay, due tetti di conventi e due tetti di scuole. E questo solo da poche comunità, quando riceveremo notizie da tutte le comunità la situazione sarà ancora peggiore”.