“Come sarebbe bello se un giorno la vostra generazione fosse riconosciuta come la ‘generazione plus’, ricordata per la marcia in più che saprete dare alla Chiesa e al mondo”. A confidare questo desiderio agli studenti che partecipano al Giubileo del mondo educativo è stato il Papa, nel discorso loro rivolto in Aula Paolo VI. “L’amato Papa Francesco, cinque anni fa, ha lanciato il grande progetto del Patto Educativo Globale, e cioè un’alleanza di tutti coloro che, a vario titolo, lavorano nell’ambito dell’educazione e della cultura, per coinvolgere le giovani generazioni in una fraternità universale”, ha ricordato Leone XIV: “Voi, infatti, non siete solo destinatari dell’educazione, ma i suoi protagonisti. Perciò oggi vi chiedo di allearvi per aprire una nuova stagione educativa, nella quale tutti — giovani e adulti — diventiamo credibili testimoni di verità e di pace”. “Siete chiamati a essere truth-speakers e peace-makers, persone di parola e costruttori di pace”, il mandato del Papa: “Coinvolgete i vostri coetanei nella ricerca della verità e nella coltivazione della pace, esprimendo queste due passioni con la vostra vita, con le parole e i gesti quotidiani”. All’esempio di san Pier Giorgio Frassati ha unito una riflessione di John Henry Newman, “un santo studioso, che presto sarà proclamato Dottore della Chiesa”: “Egli diceva che il sapere si moltiplica quando viene condiviso e che è nella conversazione delle menti che si accende la fiamma della verità. Così la vera pace nasce quando tante vite, come stelle, si uniscono e formano un disegno. Insieme possiamo formare costellazioni educative, che orientano il cammino futuro”.