Diocesi: Patti, celebrata l’assemblea ecclesiale e consegnata la lettera pastorale del vescovo Giombanco

La diocesi di Patti ha celebrato l’annuale assemblea ecclesiale come momento di inizio del nuovo anno oastorale. Due gli appuntamenti: uno a Rocca di Caprileone, nel salone “San Giovanni Paolo II”, e l’altro a Patti nella concattedrale “Santi Martiri del XX secolo”. Un “appuntamento” culminato con la consegna della lettera pastorale del vescovo Guglielmo Giombanco dal titolo “Mi sarete testimoni. Corresponsabili nella missione”, in cui offre le indicazioni su come vivere il nuovo anno pastorale. “Compito di ogni battezzato – sottolinea il presule – è annunciare il Vangelo e rendere prossimo Gesù Cristo. L’anno pastorale che inizieremo avrà come itinerario il cammino di acquisizione di una coscienza missionaria perché non si concepisce un fedele cristiano testimone di Cristo che rimane chiuso nel proprio ambiente. Chi veramente segue il Signore attraverso la fede, lo annuncia agli altri e diventa testimone di fede e della gioia del Vangelo. Quest’anno vogliamo impegnarci a crescere in questa dimensione, perché tutti insieme possiamo vivere anche un’esperienza di evangelizzazione, di testimonianza del Vangelo e di Gesù Cristo con una missione proposta a tutte le comunità della Chiesa diocesana, perché il Vangelo possa correre sulle strade della nostra Chiesa”. La missione evangelizzatrice si terrà dal 14 al 22 maggio e si concluderà il 23 con la Veglia di Pentecoste; sarà “guidata” dai Frati Minori di Sicilia e impegnerà tutti gli operatori pastorali e le persone di “buona volontà” delle 84 parrocchie della diocesi di Patti. “Non dimentichiamo – dice mons. Giombanco – che il Signore Risorto prima di ascendere al Cielo disse ai discepoli ‘Vi precederò in Galilea’, cioè sulle strade dove l’uomo vive ed opera. Non disse vi precederò nelle basiliche, nelle chiese, nei luoghi ecclesiali chiusi, ma sulle strade dove la gente vive la vita di tutti i giorni. Il nostro compito è quello di essere sale, lievito e luce in tutti gli ambienti”. All’assemblea ecclesiale ha offerto il proprio contributo anche Rosanna Virgili, docente di Esegesi biblica all’Istituto teologico marchigiano di Ancona: “L’evangelizzazione migliore – ha detto – è quella dei gesti e dei segni, una evangelizzazione semplice, perché le cose complicate sono quelle più manipolabili. Tutte le attività devono convergere nel servizio al Vangelo, dando un respiro ecclesiale”. “Ognuno di noi – ha aggiunto – può dare qualcosa, un qualcosa che posso dare solo io; per questo siamo tutti in missione. Siamo chiamati a scrivere il quinto vangelo: quello della nostra vita”. “Nel nuovo anno pastorale – ha concluso – dovremo chiederci: cosa avremmo dovuto fare ancora alla nostra vigna per fare portare frutto? Dobbiamo capire cosa dobbiamo fare a partire dalle ferite del mondo. Dio piange perché non ci accorgiamo del male che facciamo, per come distruggiamo la terra e le creature. La nostra fede è credere nell’impossibile e la nostra testimonianza non è un optional”.

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