L’introduzione dell’Assegno di inclusione ha generato un aumento “consistente e inatteso” delle richieste di aiuto alle Caritas diocesane. Lo rileva l’VIII Rapporto Caritas di monitoraggio delle politiche contro la povertà, che documenta l’impennata di domande per beni primari come “pacchi alimentari, pagamento utenze, contributi per affitto e materiale scolastico”. “Molte famiglie che con il Reddito di cittadinanza coprivano le spese essenziali, ora si rivolgono alla Caritas per sopravvivere”, si legge nel testo. Le Caritas assumono sempre più il ruolo di “paracadute sociale”, per evitare che chi scivola nella povertà precipiti a terra. Anche il Supporto per la formazione e il lavoro, pensato per favorire l’inserimento occupazionale, mostra risultati modesti: “Poche adesioni e inserimenti stabili rari”. In molti territori – documenta il Rapporto – la misura è percepita come “un aiuto temporaneo più che come un vero percorso di emancipazione, con il rischio di alimentare scoraggiamento”.