Per il Giubileo dei migranti Papa Leone XIV ha scelto il motto “Migranti, missionari di speranza”, cogliendo l’occasione della coincidenza delle due giornate di sabato 4 e 5 ottobre (Mondo missionario e dei migranti) per “riflettere sul nesso tra speranza, migrazione e missione” Lo ha ricordato questa mattina mons. Graziano Borgonovo. Sotto Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, intervenendo alla presentazione della mostra “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, storie di missione”. La mostra sarà aperta da domani al 16 novembre presso il complesso Santo Spirito in Sassia. Mons. Borgonuovo ha citato alcuni passaggi del testo: “Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale”. E poi: “Il loro coraggio e la loro tenacia è testimonianza eroica di una fede che vede oltre quello che i nostri occhi possono vedere e che dona loro la forza di sfidare la morte nelle diverse rotte migratorie contemporanee”. Si tratta “di parole in decisa contro-tendenza rispetto ad altri approcci, forse ai nostri giorni perfino più frequenti, che fanno prevalere nei confronti dei migranti il timore, il sospetto, la diffidenza, il rifiuto. Ma non solo. Diventano richiamo vivente a ciò che la Chiesa è per sua stessa natura”. I migranti cristiani – ha aggiunto il sottosegretario – “possono costituire in rapporto alla nuova o alla prima evangelizzazione, all’evangelizzazione insomma sempre ovunque necessaria”. Ecco – ha detto – il “culmine” della riflessione del Papa: “In modo particolare, migranti e rifugiati cattolici possono diventare oggi missionari di speranza nei Paesi che li accolgono, portando avanti percorsi di fede nuovi lì dove il messaggio di Gesù Cristo non è ancora arrivato o avviando dialoghi interreligiosi fatti di quotidianità e di ricerca di valori comuni. Essi, infatti, con il loro entusiasmo spirituale e la loro vitalità possono contribuire a rivitalizzare comunità ecclesiali irrigidite ed appesantite, in cui avanza minacciosamente il deserto spirituale”.
La mostra “Come ponti sul mondo. Scelte di vita, storie di missione” esprime “perfettamente la gratitudine dovuta ai tanti missionari e missionarie italiani che, lasciato il nostro Paese per rispondere alla vocazione che Dio aveva suggerito al loro cuore, hanno accompagnato gli emigranti italiani ovunque mondo”. La mostra è promossa dalla Fondazione Museo nazionale dell’Emigrazione e della Fondazione Migrantes.