“In questo inverno culturale ed ecclesiale che stiamo attraversando, non abbiate paura di rischiare e di continuare il cammino con uno sguardo contemplativo e pieno empatia per gli uomini e le donne del nostro tempo, affamati della buona notizia del Vangelo”. E’ la consegna del Papa alle partecipanti al Capitolo Generale delle Figlie di San Paolo, ricevute oggi in udienza, “Immergervi nella storia in ascolto dell’umanità di oggi, abitare la cultura attuale e incarnarvi nella vita reale delle persone che incontrate”, una delle indicazioni offerte dal Papa nel suo discorso. “Se l’annuncio del Vangelo rimane il centro della vostra missione, è altrettanto vero che non si tratta di comunicare informazioni generiche o verità astratte, ma di entrare nella storia concreta, di accogliere le domande e le inquietudini suscitate vita reale, di parlare i linguaggi degli uomini e delle donne del nostro tempo”. Due gli atteggiamenti raccomandati alle religiose: “guardare in alto e immergervi dentro”, “Guardare in alto, perché possiate essere spinte dallo Spirito Santo”, ha spiegato il Pontefice, mettendo in guardia “dall’illusione e dalla presunzione dell’autosufficienza”, perché “è lo Spirito il protagonista della missione, che ci spinge in avanti moltiplicando i nostri talenti, ristorandoci nelle fatiche, riscaldando i nostri cuori quando si raffredda la gioia del Vangelo, illuminando i nostri passi e offrendoci intuizioni creative perché diventiamo capaci di aprire percorsi nuovi per la comunicazione della fede”. “E’ un servizio prezioso quello che offrite alla Chiesa e mondo”, l’omaggio di Leone XIV, che ha esortato le religiose a “riflettere su come mantenere vivo il carisma, anche se ciò dovesse richiedere scelte coraggiose e impegnative”. “Superare il rischio della divisione tra vita e apostolato”, il monito del Papa: “siete nate per comunicare la Parola, ma è necessario che tale comunicazione, tramessa in ambito pastorale, sia anche stile di vita comunitario. Bisogna vigilare perché non ci sia separazione tra ciò che proclamiamo e il nostro quotidiano”.