Nell’ambito dell’“Ottobre missionario”, il Centro missionario dei Frati minori cappuccini di Milano ha accolto un particolare appello dei confratelli che operano in Camerun, Paese africano dove da una decina d’anni le regioni nord-occidentali e sud-occidentali sono dilaniate da un conflitto intestino: c’è urgente bisogno di medicine per i malati di Hiv. La guerra qui – viene spiegato in un comunicato – ha portato estrema povertà e la lotta per la sopravvivenza, tra povertà endemica e mancanza di lavoro a causa del conflitto, è causa di decadenza morale. Questa situazione ha effetti negativi incalcolabili, e, tra essi, la diffusione dell’Aids ma al contempo l’impossibilità di pagarsi le cure costose. Fatali quindi le recenti decisioni di alcuni governi sulla sospensione degli aiuti per i medicinali elargiti tramite l’organizzazione Usaid. In Camerun, i missionari Cappuccini sono presenti soprattutto nelle regioni anglofone, cuore del conflitto, ma via via essi raggiungono anche la parte francofona del Paese, dove cercano rifugio gli sfollati. Scrivono al Centro missionario di Milano: “Non possiamo rimanere impotenti a vedere i bambini nati con l’Aids morire davanti ai nostri occhi senza fare nulla e a veder morire giovani e anziani che non possono permettersi di acquistare le medicine o di avere accesso al sostegno psicosociale. Noi vogliamo invece reagire e cerchiamo dei benefattori che ci aiutino a sostenere queste vittime… Sapendo che i farmaci per contrastare l’Aids sono molto costosi e che, a volte, devono essere assunti da tutti i membri della famiglia, e sapendo che ciò genera problemi nutrizionali, finanziari e sociali, noi Cappuccini ci siamo fatti carico della responsabilità di cercare aiuto facendo conoscere questa realtà a potenziali donatori”.
In Camerun, continuano “al di là delle condizioni generate dalle ostilità, può essere molto difficile, anche per chi ha un lavoro, permettersi l’acquisto dei farmaci. In ogni caso, le cattive condizioni di salute dei malati di Aids, spesso caratterizzate da estrema debolezza fisica, non consentono loro di lavorare. Abbiamo calcolato che vorremmo soccorrere un centinaio di persone garantendo aiuti per 2 anni, sperando che poi la situazione migliori. Il tutto sarà gestito in collaborazione con il Centro di Milano. Il costo totale ipotizzato è di 21.600,00 euro”.
È possibile donare attraverso www.missioni.org cliccando su “Dona ora” e inserendo la causale “Dare speranza a chi è senza speranza”.