“Sentiamo forte il bisogno di fermarci un momento per guardare al cammino fatto e lasciarci ispirare da ciò che ci attende. Le esperienze vissute negli ultimi mesi ci hanno ricordato, ancora una volta, quanto sia essenziale tenere vivo il legame tra fede e servizio, tra ascolto e accoglienza”. Lo scrive in una lettera il vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega presentando il giubileo diocesano de volontariato che si celebrerà sabato 4 ottobre 2025, in occasione della solennità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e testimone universale di carità evangelica. L’iniziativa, promossa dalla Caritas diocesana – è pensato come una giornata di incontro, formazione e comunione per “ringraziare e valorizzare tutti coloro che, con generosità aver ricordato alcune iniziative come l’accoglienze spirito di servizio, si dedicano quotidianamente ai più fragili”, spiegano i promotori. Mons. Rega, dopo aver ricordato alcune iniziative come l’accoglienza dei bambini ucraini. “Rivolgo un invito speciale a tutte le associazioni di volontariato del territorio affinché partecipino con gioia a questo momento di comunione e di grazia”, dice il presule nella sua lettera di invito: “è significativo che tale appuntamento si celebri proprio nel giorno di San Francesco d’Assisi, testimone radicale del Vangelo e icona viva di una carità che si fa vita, scelta, incontro”. Mons. Rega ha inoltre sottolineato il valore profetico del volontariato: il Giubileo sarà “un momento di grazia, di incontro e di ringraziamento per tutti coloro che ogni giorno, in silenzio e con dedizione, si mettono al servizio degli altri. I volontari sono spesso i primi portatori di speranza concreta, là dove la vita è più segnata dalla sofferenza o dall’abbandono”. Per il vescovo
il servizio ai fratelli “non è solo opera buona, è riflesso della nostra vocazione più alta, quella di
essere immagine viva della misericordia di Dio. Questo appuntamento locale vuole inserirsi nel
cammino giubilare e sinodale della Chiesa universale, come segno di una comunità che spera, che
serve, che cammina con i piccoli. I volontari sono spesso i primi portatori di speranza concreta, là
dove la vita è più segnata dalla sofferenza o dall’abbandono. Vi invito quindi a partecipare numerosi, con i vostri gruppi, le vostre realtà associative, i vostri simboli e cuori aperti, per condividere una parola di benedizione e di rinnovata missione”.