In un contesto segnato da “forti disuguaglianze territoriali e sociali”, diventa “urgente” individuare nuove strade per lo sviluppo occupazionale e per il rafforzamento del tessuto economico e produttivo nel Sud Europa, con un’attenzione particolare al Mezzogiorno. Proprio da questa riflessione e dall’esigenza di avviare un confronto approfondito sulle prospettive del lavoro, prenderà avvio il convegno promosso e coordinato da Movimento cristiano lavoratori e in programma venerdì 3 ottobre dalle ore 9.30 presso il Palazzo della Provincia di Bari. Tra le priorità più rilevanti “vi è la necessità di un innalzamento dei redditi, in particolare per il ceto medio, uno dei pilastri fondamentali della stabilità e della crescita del Paese”, si legge una nota: “Finora, infatti, le politiche hanno spesso concentrato l’attenzione sul ceto medio-basso, trascurando però il ruolo strategico del ceto medio nella dinamica economica e sociale italiana”. Per questo, è “indispensabile promuovere misure efficaci di sostegno, a partire da un aumento reale dei salari”. Al convegno, introdotto dal presidente di Mcl Alfonso Luzzi, interverranno Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea; Vito Leccese, sindaco di Bari, e Sebastiano Leo, assessore della Regione Puglia al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione. A questi si aggiungono anche diversi ospiti provenienti da diversi Paesi europei tra cui Luc van de Brande, presidente di Ezxa, già ministro del Lavoro (Belgio); Luis Pedro Mota Soares, già ministro del Lavoro (Portogallo), e Konstantinos Karagkounis, viceministro del Lavoro e Affari sociali (Grecia). “Accogliamo con preoccupazione il mutato scenario economico, come recentemente sottolineato dal Ministro Giorgetti, che evidenzia margini limitati per la prossima manovra. Tuttavia, riteniamo indispensabile avviare una riflessione seria e condivisa sulle priorità più urgenti del nostro Paese. Questo convegno rappresenta un’occasione preziosa per analizzare, anche attraverso il contributo di ospiti internazionali, esperienze concrete e modelli virtuosi che possano ispirare nuove soluzioni. Un punto di partenza imprescindibile è sicuramente la questione salariale: il tema degli stipendi e del loro adeguamento è centrale per affrontare con realismo le sfide del futuro, nel Sud, in Italia e in Europa”, dichiara Alfonso Luzzi.