“Rafforzare la formazione degli organismi di partecipazione e, a livello parrocchiale, verificare i passi fatti fino ad ora o, laddove tali organismi mancassero, di comprendere quali sono le resistenze, per poterle superarle”. È l’invito del Papa alla diocesi di Roma, nell’assemblea a San Giovanni in Laterano. “Uno strumento per incrementare la visione di Chiesa sinodale e missionaria è quello degli organismi di partecipazione”, ha spiegato Leone XIV: “Essi aiutano il popolo di Dio a esercitare pienamente la sua identità battesimale, rafforzano il legame tra i ministri ordinati e la comunità e guidano il processo che va dal discernimento comunitario alle decisioni pastorali”. Poi il Papa ha citato le prefetture e gli altri organismi “che connettono ambiti diversi della vita pastorale”, compresi i settori diocesani, così come sugli “pensati per collegare meglio parrocchie vicine in un determinato territorio con il centro della diocesi”, mettendo in guardia dal rischio “che queste realtà perdano la loro funzione di strumenti di comunione e si riducano a qualche riunione, dove si discute insieme di qualche tema per poi tornare, però, a pensare e a vivere la pastorale in modo isolato, nel proprio recinto parrocchiale e nei propri schemi”. “In un mondo diventato più complesso e in una città che corre a gran velocità e dove le persone vivono una permanente mobilità, abbiamo bisogno di pensare e progettare insieme, uscendo dai confini prestabiliti e sperimentando iniziative pastorali comuni”, la direzione di marcia indicata da Leone, che ha esortato a “fare di questi organismi dei veri e propri spazi di vita comunitaria dove esercitare la comunione, luoghi di confronto in cui attuare il discernimento comunitario e la corresponsabilità battesimale e pastorale”.