Cile: card. Chomali (Santiago) al Te Deum per la festa nazionale, “non è tempo di divisioni sterili e polarizzazioni, elezioni occasione per recuperare fiducia dei cittadini”

(Foto arcidiocesi di Santiago)

L’arcivescovo di Santiago del Cile, il card. Fernando Chomali Garib, ha presieduto la solenne celebrazione del Te Deum ecumenico nella cattedrale metropolitana, momento di preghiera e gratitudine per il Paese, in occasione della Festa nazionale, anniversario dell’indipendenza. Tra i presenti, le principali autorità politiche, giudiziarie e militari, a partire dal presidente della Repubblica, Gabriel Boric.
Nella sua omelia, il card. Chomali ha anzitutto sottolineato l’importanza dell’istruzione come fondamento per il futuro del Cile: “L’ignoranza è la causa di gran parte dei mali che affliggono la nostra società, come l’assenza di dialogo, la violenza, il disprezzo per la vita, la cultura della cancellazione, la corruzione e la frivolezza”.
In relazione alla famiglia, l’arcivescovo di Santiago ha sottolineato che “il peggior servizio che si possa rendere al Cile è quello di scoraggiare il matrimonio e la natalità, o violare il diritto di un bambino di essere concepito e cresciuto dai propri genitori. Non dimentichiamo mai che l’infanzia getta le fondamenta della casa in cui vivremo per tutta la vita. Garantire un’infanzia libera da paure e ricca di esperienze di amore sincero è la migliore politica pubblica per questi tempi”. Inoltre, ha lanciato un appello affinché si compiano i massimi sforzi per superare le dure cifre che oggi riflettono la povertà e l’abbandono dei minori in Cile.
Quindi, il porporato ha insistito sul fatto che il Cile deve guardare avanti con speranza e unità: “Non è tempo di divisioni sterili, di polarizzazioni, di calcoli meschini, ma di unità nell’essenziale: la difesa della dignità di ogni persona, la ricerca del bene comune, il recupero della fiducia e della speranza”. Per questo, alla vigilia delle elezioni, “la Chiesa esorta tutti coloro che ricoprono una carica di rappresentanza o aspirano a ricoprirla, a fare della loro azione una lezione magistrale di civiltà e rispetto. Non si tratta solo di conquistare voti, ma di recuperare la fiducia dei cileni e dimostrare che la politica è un’attività nobile, necessaria e fondamentale, il cui fine ultimo è il bene comune”.

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