Diocesi: Padova, il clero celebra i 400 anni della nascita di San Gregorio Barbarigo

Quattrocento anni fa, il 16 settembre 1625, nasceva a Venezia Gregorio Giovanni Gaspare Barbarigo, vescovo di Padova per 33 anni (1664-1697), dopo essere stato vescovo a Bergamo. Un vescovo che segnò la storia della Chiesa di Padova, si dedicò con particolare attenzione alla formazione dei preti e a lui si deve il Seminario vescovile di Padova. Beatificato da Papa Clemente XIII nel 1761, fu Papa Giovanni XXIII il 26 maggio 1960 a canonizzarlo. San Gregorio è riferimento e pilastro nella storia del clero della Chiesa di Padova, che tradizionalmente il 18 giugno (ricorrenza della sua morte, avvenuta nel 1697) si riunisce in assemblea. Quest’anno l’assemblea è stata spostata a ieri, 18 settembre, in coincidenza con i 400 anni della nascita con un momento d’incontro e approfondimento sulla figura del santo in cattedrale, seguito dalla celebrazione eucaristica.
A delineare “Gregorio Barbarigo a Padova: un bene regolato sistema di governo pastorale” è stato chiamato Pierluigi Giovannucci, mentre il vescovo di Vittorio Veneto, mons. Riccardo Battocchio, ha trattato il tema “Il fardello del vescovo: a proposito di uno sguardo nord-americano su Gregorio Barbarigo”. Durante la celebrazione si sono celebrati gli anniversari di ordinazione presbiterale e i dieci anni di ordinazione episcopale (avvenuta il 27 settembre 2015 a Mantova) e di inizio del ministero episcopale a Padova (18 ottobre 2015) di mons. Claudio Cipolla. Tra gli anniversari sono stati ricordati quelli di alcuni sacerdoti. Nell’omelia il vescovo ha fatto memoria dei suoi dieci anni di ministero episcopale: “In 10 anni di ministero tra voi – ha detto – penso anche di aver accumulato pensieri, parole, opere e omissioni, che hanno potuto ferie varie persone, di aver assunto decisioni che, magari, hanno disturbato qualcuno, di aver acceso attese e speranze che domandano tempo e pazienza per realizzarsi”. Riferendosi poi all’anniversario di San  Barbarigo ha sottolineato che questa ricorrenza “ci indica delle pietre miliari sulle quali è scritta la nostra fede nel soccorso del Signore. […] Senza nostri meriti il Signore, 400 anni fa, come oggi, ha fatto il dono di Gregorio. La nostra diocesi poi lo ha ricevuto come dono quando, trasferito da Bergamo, è diventato vescovo di Padova. Alla luce di questo evento di grazia, rileggiamo la vita e la testimonianza di tanti uomini e donne che il Signore ha donato alla sua Chiesa, di tante altre pietre: non tutti famosi e conosciuti ma un numero immenso di santi e beati, di venerabili e di ignoti cristiani, fedeli servitori del Vangelo”. “La nostra esperienza di Chiesa oggi – ha proseguito – naviga in ‘acque mosse’, quindi vive e capaci di dare vita. Sono più faticose di quelle tranquille o ferme ma finora il Signore ci ha soccorso”. Per mons. Cipolla “non possiamo certamente restare insensibili, né possiamo trincerarci su linee difensive rinchiudendoci nelle nostre ‘cose’, non possiamo nemmeno cedere alla depressione o alla tentazione di rinunciare a vivere dentro questa storia. Anche noi, come san Gregorio Barbarigo, siamo dono di Dio per questo tempo: un piccolo dono, forse insufficiente e inadeguato, ma posto nelle sue mani”.

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