“La popolazione palestinese sta subendo gravi danni a causa di questo genocidio, danni in termini di salute fisica e mentale che già da generazioni stanno subendo, perché il genocidio è iniziato nel 1948 e che continueranno a subire se non cambia la situazione”. La denuncia viene da Damiano Rizzi, psicologo clinico e presidente di Soleterre, dopo l’attacco a Gaza City.
“I danni sono infiniti: in questo momento c’è un enorme campo di concentramento a sud di Gaza nella cosiddetta zona umanitaria dove si sono concentrate due milioni di persone in uno spazio che è il 10% della Striscia di Gaza, è una zona piccolissima, uno spazio ultra ridotto, una prigione a cielo aperto dove le persone non possono uscire. È assurdo che si stia assistendo ad un genocidio in diretta social e che ci sia anche l’affronto di chi vuole fare di questo spazio una zona residenziale”, aggiunge Rizzi.
“La notizia di oggi dell’assedio di Gaza City scuote profondamente la nostra coscienza collettiva – afferma il presidente di Soleterre -. È sconvolgente constatare che, ancora una volta, nessuno della comunità internazionale lo abbia impedito per proteggere la vita dei civili. Il problema è evidente: Israele sembra poter agire senza limiti e ancor più inquietante è il sospetto che, dietro questa apparente neutralità, ci siano complicità politiche che hanno permesso che l’azione militare proceda indisturbata, purché in tempi rapidi”.
Rizzi conclude: “Ci opponiamo completamente a questa perdita di senso e di significato della vita umana perché le vite di tutte le persone, compresi gli ostaggi, hanno importanza e valore. Il fatto che Hamas non tenga evidentemente in considerazione le vite umane dei palestinesi né degli israeliani non giustifica Israele a fare altrettanto o a fare di peggio”.