Unione europea: relazione su lavoro e sviluppi sociali. Cresce l’occupazione, ma donne, migranti e disabili spesso sono fuori dal mercato

(Bruxelles) “Una migliore integrazione dei gruppi sottorappresentati — come le donne, gli anziani, i migranti e le persone con disabilità — nel mercato del lavoro può contribuire ad attenuare le carenze di competenze e di manodopera e a compensare i cambiamenti demografici che rischiano di ridurre la forza lavoro dell’Ue fino a 18 milioni entro il 2050”. La relazione della Commissione sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa (Esde) per il 2025 evidenzia che un quinto della popolazione in età lavorativa, circa 51 milioni di persone, si trova attualmente al di fuori del mercato del lavoro, con donne, persone di età compresa tra 55 e 64 anni, migranti e persone con disabilità che costituiscono la stragrande maggioranza. “Facilitare l’accesso al mercato del lavoro contribuirebbe anche a raggiungere l’obiettivo dell’Ue di un tasso di occupazione del 78% per il 2030”.
Nel 2024 l’Ue, stando alla relazione diffusa oggi, ha creato 1,8 milioni di posti di lavoro in più rispetto all’anno precedente, portando il tasso di occupazione al 75,8 %, mentre il tasso di disoccupazione è sceso a un nuovo minimo storico del 5,9%. La partecipazione delle donne al lavoro nell’Ue rimane però inferiore di 10 punti percentuali a quella degli uomini, con 32 milioni di donne al di fuori della forza lavoro, principalmente a causa delle responsabilità di assistenza non retribuite, della limitata disponibilità di servizi di assistenza all’infanzia e dei disincentivi nei sistemi fiscali e previdenziali.

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