“Anche quest’anno voglio essere al vostro fianco mentre, con l’inizio delle lezioni, si rinnova il vostro entusiasmo e si ripropongono vecchie e nuove sfide, accompagnate da desideri autentici e sogni realizzabili”. Comincia così il messaggio che mons. Serafino Parisi, vescovo di Lamezia Terme, ha rivolto ieri agli studenti in un messaggio per l’inizio dell’anno scolastico.
“Per questa nuova tappa del vostro cammino che oggi inizia – scrive il vescovo -, a vantaggio della vostra crescita e della vostra armonia, desidero consegnarvi una parola”. “Non vi sembri strano – ha quindi aggiunto – trattandosi di un anno in cui sentirete come al solito parlare di studio, di impegno, di tenacia, di sacrifici, di crescita, di formazione, di progresso, di maturazione – se vi consegno clamorosamente la parola “riposo”. “Evidentemente non vi sto suggerendo, né tantomeno augurando un “collocamento a riposo”, cioè una sorta di quiescenza passiva”, precisa il vescovo. “Penso, invece, a un riposo dinamico, operoso, rigenerativo, in una accezione che deve superare, pur includendola, la nozione classica dell’otium”. “Allora sì, si gusterà la vita e si apprezzerà la fatica, ogni fatica. Si assaporerà anche la sconfitta, perché – guardata con pazienza e perseveranza – dentro di sé cela sempre una sfida, un’opportunità”. Il vescovo propone agli studenti anche un “riposo” dai social che “permette la disconnessione dalle aspettative degli altri e la concentrazione sulle esigenze reali e i desideri veri” e “concederà tempo prezioso per la cura delle proprie passioni, per vivere l’emozione per le cose che contano, per arginare le ansie inutili e per evitare le angosce tossiche, per non lasciarvi rubare la gioia”.
“Voglio essere ancora più radicale: ciò che vi sto augurando non è di trovare l’equilibrio tra il lavoro e il riposo, quanto piuttosto di trovare la vostra armonia nel riposo. Ciò farà nascere la convinzione che il successo e la felicità (intesi come realizzazione della propria vita) non dipendono solo dalla quantità di lavoro e di impegno, ma anche dalla qualità del riposo”.