Leone XIV: all’Accademia Mariana Internazionale, no a “fatalismo, superficialità e fondamentalismo”

“Una pietas e una prassi mariane orientate al servizio della speranza e della consolazione liberano dal fatalismo, dalla superficialità e dal fondamentalismo”. Ne è convinto il Papa, che ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso dell’Accademia Mariana Internazionale ha spiegato come la pietas e la prassi mariane “prendono sul serio tutte le realtà umane, a partire dagli ultimi e dagli scartati; esse concorrono a dare voce e dignità a quanti vengono sacrificati sugli altari degli idoli antichi e nuovi”. “Una Chiesa dal cuore mariano custodisce e comprende sempre meglio la gerarchia delle verità di fede, integrando ragione e affetto, corpo e anima, universale e locale, persona e comunità, umanità e cosmo”, ha osservato Leone XIV: “È una Chiesa che non rinuncia a porre a sé stessa, agli altri e a Dio domande scomode e a percorrere le vie esigenti della fede e dell’amore”. “Poiché poi nella vocazione della Madre del Signore è possibile leggere la vocazione della Chiesa, la teologia mariana ha il compito di coltivare in tutto il popolo di Dio in primo luogo la disponibilità a ricominciar” a partire da Dio, dalla sua Parola e dalle necessità del prossimo, con umiltà e coraggio”, la consegna del Pontefice: “e inoltre il desiderio di camminare verso l’unità che sgorga dalla Trinità, per testimoniare al mondo la bellezza della fede, la fecondità dell’amore e la profezia della speranza che non delude”.

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