“Attraverso l’internazionalità dell’Ordine, è possibile testimoniare fraternità in un mondo segnato da frammentazione”. Lo ha detto padre Joseph Farrell nella relazione sulle case generali, presentata ieri durante la sessione mattutina del Capitolo generale ordinario 2025, in corso a Roma. Le comunità illustrate comprendono realtà come la parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, la sacrestia papale, il collegio internazionale di Santa Monica, la curia generale, la basilica di Ippona in Algeria, la casa di Nairobi e la nuova scuola della Delegazione di Brno. Nel prosieguo dei lavori, padre Edward Daleng ha fornito dati relativi a dispensati, professi, incardinazioni e delicta graviora, sottolineando l’importanza di una corretta comunicazione dei dati da parte delle circoscrizioni: “Aggiornare regolarmente il Segretariato generale – ha spiegato – è fondamentale per un governo ordinato e trasparente dell’Ordine”. Padre Franz Klein ha presentato il bilancio economico dal 2019 al 2025, evidenziando la stabilità dei conti della Curia generale e la necessità di criteri etici nella gestione delle risorse: “I prossimi sei anni – ha affermato – richiederanno prudenza, collaborazione e sostenibilità”. I lavori pomeridiani, moderati da padre Marco Antonio Luna, si sono svolti in gruppi linguistici che hanno identificato tra tre e cinque sfide prioritarie per il sessennio. Tra le informazioni condivise, la situazione dei religiosi a Cuba e la vendita del convento di San Patrizio a Roma. La chiesa annessa prosegue l’attività pastorale grazie alla presenza dei Paolini.