In conclusione, il card. Cantoni nel discorso per la patronale, ha delineato alcuni appelli “per una città più sinodale, ovvero per una città che cammini insieme”. “Il primo appello è ai cittadini e a tutte le persone che condividono la vita nel nostro territorio. Tutti siamo uguali nella stessa dignità (essa è dovuta all’essere umano per il semplice fatto che egli è umano come afferma Paul Ricoeur), e nella stessa responsabilità, che pure si esprime in forme diverse. Ad accomunarci sono i diritti, che fioriscono dal valore inalienabile di ogni persona, ma anche i doveri, che esprimono la nostra disponibilità al bene”. Un secondo appello “mi permetto di rivolgerlo a chi ha l’onore e l’onere di avere ruoli di responsabilità. […] L’umiltà è una virtù preziosa per chi svolge il servizio dell’autorità e ciò si esprime concretamente nella disponibilità al confronto e all’ascolto, anche delle critiche. Queste possono diventare uno stimolo salutare, aiutano a mettersi in discussione e appartengono alla dinamica democratica, le cui assemblee sono i luoghi deputati a questo dialogo che, pur acceso, sempre deve essere rispettoso. Allo stesso tempo, anche fuori dal palazzo, è bene che chi amministra cerchi occasioni di incontro, nell’ascolto delle esigenze di tutti i cittadini, per meglio compiere quel ruolo di sintesi e di decisione che è al servizio della comunione”.
Infine: “La città sinodale si costruisce giorno dopo giorno, grazie al contributo di chi ascolta, dialoga, si mette in gioco e si prende cura del tessuto comunitario. In questo ‘camminare insieme’, tutti e tutte possono ritrovare il senso profondo dell’essere parte di una comunità, scoprendo che la responsabilità e la partecipazione non sono solo doveri, ma anche occasione di crescita, di incontro e di speranza per il futuro”.