È stato assegnato ieri, nell’ambito della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il 26° Premio Robert Bresson, unico riconoscimento che la Chiesa dedica al cinema. A riceverlo il regista francese Stéphane Brizé, autore della trilogia sul mondo del lavoro e del recente “Le occasioni dell’amore”, presentato in anteprima al Lido. Brizé ha accolto il premio con emozione: “Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno scelto di conferirmi questo premio: è per me un grande privilegio e un onore profondo. La gioia di questo momento si amplifica all’infinito grazie alla presenza di Alba Rohrwacher, con la quale ho appena terminato un altro film. Ricevere questo premio era per me qualcosa di inimmaginabile, così come far parte della giuria a Venezia”. Il regista ha raccontato le origini della sua vocazione, nata a vent’anni: “Compresi che non volevo stare davanti alla macchina da presa, ma dietro. Tentai di entrare in una grande scuola di cinema francese ma non fui ammesso. Fu allora che capii di dover diventare autodidatta”. Decisivo fu l’incontro con il volume “Note sul cinematografo” di Robert Bresson, che segnò i suoi inizi.