La lettera aperta dei vescovi italiani al Parlamento e al Governo, con la quale chiedono, fra l’altro, che “venga esplorato con realismo e senso del bene comune ogni ipotesi di invertire l’attuale narrazione delle aree interne”, costituisce “un forte stimolo ad una maggiore e migliore presa di coscienza del declino delle aree interne e fragili, sottoposte da tempo ad un progressivo spopolamento e alla ulteriore emarginazione economica e sociale”. Lo si legge in una nota del Movimento cristiano lavoratori della Toscana, a firma del presidente Pierandrea Vanni. “Non a caso” i vescovi sottolineano come “si stia allargando la forbice delle diseguaglianze e dei divari mentre le differenze non riescono a diventare risorse tanto da lasciare le società locali- e in particolare i piccoli centri periferici – alle prese con nuove solitudini e dolorosi abbandoni”. Mcl Toscana, che “ha posto fra i suoi principali impegni quello di proporre e sollecitare a livello regionale e nazionale politiche capaci di contrastare adeguatamente la crisi delle aree interne”, ringrazia i vescovi – dice Vanni – “per il loro significativo contributo ad una presa di coscienza di che cosa significherebbe per l’intera comunità nazionale l’abbandono al loro destino delle aree interne”.