Terra Santa: card. Pizzaballa, “nostri bambini di Gaza, per il terzo anno consecutivo, privati del loro diritto all’istruzione a causa della guerra”

Terra Santa School, Gerico

“I nostri bambini di Gaza, per il terzo anno consecutivo, sono privati del loro diritto all’istruzione a causa della guerra. Le loro scuole sono state distrutte, le loro aule sono state chiuse. Li portiamo nelle nostre preghiere, implorando che la pace prevalga presto affinché possano tornare sui loro banchi e reclamare la loro infanzia”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dall’Acohl, l’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico nelle scuole cattoliche di Terra Santa. Il messaggio, firmato dal presidente dell’Assemblea, il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, ricorda che “l’apertura dell’anno scolastico è un tempo di grazia, un rinnovamento della nostra missione educativa. Nella nostra visione, la scuola non è solo muri e libri, ma una casa dove la conoscenza e la fede abitano insieme”. Il percorso scolastico di ogni studente, viene sottolineato nel messaggio, “non si misura solo con i voti, ma con i valori forgiati nel carattere, la resilienza e la diligenza coltivate, la speranza e l’apertura nutrite nel cuore. Le nostre scuole – prosegue il testo – sono chiamate a rimanere case di apprendimento, di incontro e di dialogo, campi che seminano la pace, salvaguardano la dignità e aprono a ogni studente le porte del futuro, indipendentemente dalla provenienza. Gli splendidi risultati ottenuti dai nostri studenti in vari campi, i valori autentici che incarnano e le personalità creative che rivelano sono una testimonianza vivente della fecondità di questa missione educativa e un motivo di orgoglio e gratitudine per tutti noi”. Da qui la gratitudine dell’Assemblea a tutti coloro che prestano servizio nelle scuole, consacrati, insegnanti, presidi e a tutto il personale che lavora per assicurare che “le nostre scuole rimangano vibranti di vita”. “La vostra dedizione quotidiana, i sacrifici silenziosi e l’impegno costante in questa missione – conclude il card. Pizzaballa – sono una testimonianza vivente del fatto che l’educazione nelle scuole della Chiesa non è solo una professione, ma un ministero sacro svolto con amore, pazienza e speranza”. Un incoraggiamento anche alle famiglie “a dare un esempio vivente di pazienza e generosità e ad accompagnare il cammino dei figli con consapevolezza e tenerezza. L’educazione è una responsabilità condivisa tra casa e scuola, fondata sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione continua”.

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