“Rinnoviamo l’apprezzamento per l’operato del ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha anteposto con coraggio e fermezza il suo essere medico e uomo di scienza ad ogni altra considerazione, prendendo una decisione ‘politica’ nel senso più alto del termine, quello della tutela dei diritti dei cittadini”. Così Filippo Anelli, presidente Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), esprimendo soddisfazione per la revoca, sabato 16 agosto, delle nomine del gruppo consultivo nazionale sui vaccini (Nitag) da parte di Schillaci, dopo molte polemiche e richieste in questo senso, compresa quella – molto decisa – della stessa Fnomceo. Il ministro, prosegue Anelli, “ha anteposto con coraggio e fermezza il suo essere medico e uomo di scienza ad ogni altra considerazione, prendendo una decisione ‘politica’ nel senso più alto del termine, quello della tutela dei diritti dei cittadini”.
“Da un male può nascere un bene – aggiunge il presidente Fnomceo -: la vicenda della nuova composizione del Nitag ha avuto il merito di coagulare una maggioranza silenziosa, trasversale a tutta la società civile e a tutto il mondo politico, intorno alla valorizzazione della scienza e della medicina, e dei professionisti che vi si dedicano”.
“Una larga maggioranza parlamentare – sottolinea – è orientata a sostenere la professione medica, anche con maggiori investimenti per la sanità e per i professionisti”. Il presidente Fnomceo ricorda come da anni la Federazione abbia sollevato la “Questione medica”, dovuta ai costanti e ultradecennali definanziamenti e poi acuita dalla pandemia. E, ancor prima, abbia sostenuto la necessità di un “Piano Marshall per la sanità”, che investa sui 490mila iscritti agli Albi dei medici e degli odontoiatri e, più in generale, sul milione e mezzo abbondante di professionisti sanitari e socio-sanitari.
“Quello che occorre ora – per Anelli – è un piano operativo organico, che investa sui professionisti e renda il Servizio sanitario nazionale capace di attrarli e trattenerli. E lo faccia aumentando il personale, portando le retribuzioni ai livelli europei, migliorando le condizioni di lavoro”. Finalmente, conclude, “si è tornati a parlare di scienza e a mettere al centro la salute dei cittadini e le politiche per garantirla e sostenerla, per il tramite dei medici e dei professionisti sanitari”.