Giubileo dei giovani: mons. Baturi, “riconoscersi fratelli è la vera condizione di pace”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“È davvero una straordinaria occasione di confronto, di dialogo, ma soprattutto di affermazione della possibilità di una convivenza dentro un’apertura al trascendente, a ciò che è assoluto, a ciò che è oltre”. Lo afferma mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, commentando l’incontro “Parole di speranza per l’umanità”, in programma oggi al Convitto nazionale “Vittorio Emanuele II”, promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani nell’ambito del Giubileo dei giovani. “Ed è questa apertura religiosa – aggiunge – che è la speranza di un mondo diverso, di una vita più vera, più compiuta, di un riconoscersi fratelli che è la vera condizione di pace”. Rivolgendosi ai giovani, il presule sottolinea: “Possono molto perché hanno il futuro nelle loro mani, delle ragioni di vita che forse noi non abbiamo”. E spiega tre possibili strade: “Avere uno sguardo di fede che sa riconoscere il dolore, ma anche i punti di novità e d’amore che ci sono dentro questi disastri; svolgere un’attività di amicizia, collegamento e solidarietà tra popoli; infine, sviluppare programmi di solidarietà verso le vittime e saper così anche alzare la voce verso i governanti perché le armi possano tacere”. Secondo mons. Baturi, i giovani oggi offrono “grande serietà, attenzione alle esperienze umane e cristiane, e capacità di rispondere a proposte alte incarnate da testimoni autorevoli”.

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