“Commemoriamo i 4.300 bambini, donne e uomini Rom e Sinti che, il 2 agosto 1944, furono prelevati con la forza dalla loro prigionia ad Auschwitz-Birkenau e condotti a morte nelle camere a gas, un brutale omicidio di massa commesso 81 anni fa”, ma commemoriamo anche “i 500.000 Rom europei uccisi durante l’Olocausto, un genocidio che ha causato milioni di vittime innocenti, ha distrutto famiglie, comunità e culture in tutta Europa”. Lo scrivono in una dichiarazione per la giornata della memoria dell’olocausto dei Rom (2 agosto), la presidente Ursula von der Leyen, la vicepresidente per i diritti sociali Roxana Mînzatu, e Hadja Lahbib, commissaria per l’uguaglianza. Questa giornata di commemorazione è stata introdotta in Europa dieci anni fa. “Riaffermiamo inequivocabilmente il nostro impegno a onorare la memoria delle vittime Rom e Sinti e a garantire che la loro sofferenza non venga mai dimenticata, trascurata o sminuita”, si legge ancora, impegno che deve passare “attraverso l’educazione, la commemorazione e la lotta contro ogni forma di negazione e distorsione dell’Olocausto”. I leader si dichiarano inoltre impegnati a lavorare per garantire “che la dignità umana sia rispettata, la diversità sia celebrata e l’odio non abbia posto”.