Giubileo dei giovani: messaggio dei giovani buddisti, induisti, Bahà’i, ebrei, musulmani e cristiani, “il grido di pace possa arrivare agli estremi confini della terra”

“Il grido di speranza, che parte dai giovani, possa arrivare agli estremi confini della terra: pace a voi, a noi, a tutti”. “Che la pace scoppi nei nostri cuori, nelle nostre relazioni, nel nostro stare qui insieme e possa irrigare le nostre comunità, le nostre realtà, le nostre chiese, le nostre tradizioni religiose. Pace, sorelle e fratelli!”. Sono i giovani cristiani con questo accorato appello di pace a concludere questa sera il momento interreligioso di spiritualità che si è svolto a Roma dal titolo “Parole di speranza per l’umanità”, nell’ambito del Giubileo dei giovani. Promosso dal Tavolo nazionale interreligioso dei giovani costituito presso la Conferenza episcopale italiana, all’appuntamento hanno partecipato giovani in rappresentanza di numerose realtà: Unione Buddhista Italiana, Giovani Musulmani d’Italia, Unione Induista Italiana, Amicizia Ebraico-Cristiana, Unione Giovani Ebrei Italiani, Bahà’i, Agesci, Fuci, Acli, Comunione e Liberazione e l’Istituto Soka Gakkai. I ragazzi hanno scelto di ritrovarsi attorno al segno simbolico dell’acqua: ciascuno si è recato ad una fonte d’acqua e l’ha raccolta; ha poi declamato un brano tratto dal testo sacro della propria tradizione ed ha poi letto un messaggio di speranza. “Siamo profondamente onorati di partecipare a questo incontro, che ci vede uniti nella comune umanità, al di là delle differenze di credo e di cultura”, ha detto un rappresentante dei giovani buddisti della Soka Gakkai. Ed ha aggiunto: “In questo tempo di crisi globali, conflitti e profonde trasformazioni, crediamo che il dialogo tra gli esseri umani, e ancora di più il dialogo interreligioso tra giovani, sia più che mai essenziale per costruire insieme un futuro di pace, dignità e speranza”.  “Nella Fede bahá’í – ha proseguito un altro giovane -, l’acqua è molto più di un elemento fisico: è simbolo della Parola di Dio, della guida spirituale che nutre, purifica e trasforma”. E “in un tempo in cui il mondo affronta sfide globali senza precedenti, l’acqua può diventare per noi un potente richiamo alla speranza”. “È umile, ma essenziale; flessibile, ma inarrestabile. Ci insegna che anche la trasformazione può avvenire con dolcezza, senza clamore, goccia dopo goccia”. “I Giovani Musulmani d’Italia vi salutano con il messaggio dell’Islam, Assalamu’alaykum, “la pace sia con voi”, ha detto un rappresentante dell’Islam in Italia, osservando che “oggi più che mai la nostra gioventù è chiamata all’azione, a costruire il bene tra i popoli e rompere le catene del male che li soffocano. Oggi più che mai abbiamo il dovere di promuovere i valori universali di pace e fratellanza con i quali la grande famiglia umana ha bisogno di essere dissetata”. E un giovane ebreo dell’Ugei ha detto: “È per me un onore essere qui oggi, in questo spazio condiviso di ascolto, di dialogo e, soprattutto, di speranza”. “La speranza – ha poi concluso – non è attesa passiva, ma immersione fiduciosa nel processo della vita, nella consapevolezza che c’è sempre la possibilità di rinnovarsi, di ricominciare. Come l’acqua che scorre e purifica, così la speranza ci attraversa e ci rende nuovi”.

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