“Il coraggio non è non avere paura, ma camminare anche quando le risposte non ci sono. La speranza nasce nell’ascolto, nell’andare insieme”. Così Elisabetta Corà, missionaria laica, si è rivolta ai giovani riuniti nella chiesa giubilare di San Francesco Saverio alla Garbatella per l’incontro “Essere, stare, osare. La forza di abbattere le frontiere”, nell’ambito del percorso “12 parole per dire speranza” promosso dal Giubileo dei giovani. Richiamando la propria esperienza in Africa, Corà ha parlato di una fede vissuta “nella fragilità e nella differenza”, dove “non sei tu a dare, ma a ricevere. È nel silenzio condiviso che impari a conoscere davvero l’altro”. Nel suo intervento ha invitato a “mettere in crisi le proprie sicurezze per aprirsi a un cammino comune. Non serve avere tutto chiaro, serve fidarsi e lasciarsi interrogare”. Accanto a lei, mons. Davide Carraro, vescovo di Orano (Algeria), ha ringraziato la giovane testimone: “Abbiamo bisogno di storie come la tua, che ci ricordino che la missione non è partire da forti, ma lasciarsi ferire dalla realtà”. Corà ha concluso con un invito ai coetanei: “Osate l’incontro. Osate restare. Osate ascoltare. La speranza si costruisce così, passo dopo passo, senza rumore, ma con tenacia”.