Tratta: Diodati (Cri), “è necessario riportare al centro di ogni dibattito la persona”

Nel 2024, sono state oltre 10.000 le vittime di tratta in Europa*. Nel 63% si tratta di donne o ragazze. Ma i numeri di questo fenomeno a livello globale sono molto più ampi. Secondo le Nazioni Unite, sarebbero circa 50 milioni le persone vittime di tratta.
“Per affrontare questo fenomeno è necessario riportare al centro di ogni dibattito la persona. Le reti criminali sfruttano le vulnerabilità di donne, uomini, bambine e bambini che si spostano sulle rotte migratorie per ridurle in una condizione di sfruttamento e schiavitù: usano le paure e le fragilità di chi fugge da conflitti e crisi socio-economiche o sanitarie per le loro azioni illecite”. Così Debora Diodati, vice presidente nazionale della Croce rossa italiana, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, istituita dalle Nazioni Unite nel 2013, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e a mobilitare gli sforzi per combatterla. “Combattere la tratta significa proteggere ciascuna di queste persone, mettere davanti a tutto il rispetto della loro dignità, dei loro diritti, delle loro vite – afferma Diodati -. È necessario sensibilizzare le persone migranti, soprattutto i giovani, tanto nei Paesi di origine quanto in quelli di arrivo, sul fenomeno della tratta di esseri umani, camminare al fianco di ciascuna persona che riesce a sfuggire a questo crimine accogliendola, accompagnandola, sostenendola al fine di garantire un pieno accesso alla giustizia. Ricordare ogni giorno che la dignità umana non ammette eccezioni”.

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