Thailandia-Cambogia: Save the Children, 1.200 scuole chiuse a causa degli scontri. “Riaprirle in sicurezza non appena possibile”

Circa 1.200 scuole sono state costrette a chiudere in seguito agli scontri tra Thailandia e Cambogia, impedendo così a decine di migliaia di studenti di entrambi i Paesi di frequentare le lezioni. Lo dichiara Save the Children, chiedendo che i bambini colpiti dagli scontri possano continuare ad avere accesso ai servizi essenziali. Secondo il ministero della Sanità pubblica thailandese, almeno 14 persone, tra cui 2 bambini, sono state uccise, mentre in Cambogia sono state uccise 13 persone. Il ministero dell’Istruzione cambogiano ha dichiarato che 600 scuole sono state chiuse in cinque province, con ripercussioni su circa 15mila, mentre il ministero dell’Istruzione thailandese ha chiuso circa 750 scuole. I combattimenti hanno anche causato lo sfollamento interno di oltre 134mila persone in Cambogia, molte delle quali donne e bambini, secondo i dati del Forum di risposta umanitaria di cui Save the Children fa parte, e sono urgentemente necessari cibo, alloggi e assistenza medica. In un incontro tenutosi lunedì in Malesia, Thailandia e Cambogia hanno concordato un cessate il fuoco.
“È inconcepibile che dei bambini abbiano perso la vita a causa degli ultimi scontri – ha dichiarato Guillaume Rachou, direttore esecutivo di Save the Children Thailandia -. Nessun bambino dovrebbe mai trovarsi in pericolo a causa di un conflitto, ma in questo momento i bambini che vivono lungo le zone di confine vivono nella paura. Anche le scuole sono state chiuse, interrompendo così l’istruzione dei bambini che tra l’altro avevano ripreso le lezioni solo poche settimane fa, secondo il calendario scolastico thailandese”. Per Reaksmey Hong, direttore nazionale per la Cambogia di Save the Children, “l’istruzione è fondamentale per il benessere e il futuro dei bambini e garantisce un senso di normalità poiché le scuole sono spesso viste come spazi sicuri. La chiusura delle scuole su entrambi i lati del confine tra Thailandia e Cambogia è preoccupante e chiediamo alle autorità di riaprirle non appena sarà possibile farlo in sicurezza”.
Save the Children chiede inoltre che i bambini continuino ad avere accesso ai servizi essenziali, tra cui istruzione, assistenza sanitaria e sostegno psicosociale. Tutte le parti devono sostenere il diritto umanitario internazionale e rispettare la Convenzione sui diritti dell’infanzia.

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