Giubileo dei giovani: la mostra su santa Madre Teresa di Calcutta come segno di speranza

(Foto Calvarese/SIR)

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Nel cuore del Giubileo dei giovani, la figura di santa Madre Teresa di Calcutta torna a parlare con forza alle nuove generazioni, grazie alla mostra a lei dedicata allestita a Roma. A testimoniarlo è suor Maria Letizia, italiana, Missionaria della Carità: “Vogliamo presentare Madre Teresa come segno di speranza per i giovani e portare il suo messaggio di amore perché ha dato tanta speranza e i giovani hanno bisogno di questo”. Il senso della mostra non è solo celebrativo, ma profondamente educativo. “Solo nel donarsi possiamo sperimentare la gioia della vita e della speranza”, continua suor Maria Letizia. Per lei, l’eredità spirituale della santa albanese non è retorica ma via concreta per uscire da se stessi, per scoprire la verità più profonda della propria esistenza: essere amati da Dio e creati “per grandi cose: per amare e per essere amati”.

Madre Teresa lo insegnava con gesti e parole: l’amore autentico è esigente, chiede sacrificio. “L’amore vero ci deve costare”, ricordava la santa. E solo “morendo a se stessi”, dice la suora, si può far posto all’altro e alla gioia vera, quella che nasce dalla condivisione. I giovani che visitano la mostra – e che sostano in preghiera, come accaduto ieri sera, quando “un bellissimo gruppo ha voluto rimanere qui a pregare anche dopo la benedizione” – portano con sé il seme di questa speranza. “Negli occhi e nelle parole di questi giovani – racconta suor Maria Letizia – c’è tanto desiderio, tanto desiderio di assaporare la speranza, di vivere la speranza”. È un terreno buono, da coltivare. “Dobbiamo gettare la speranza – conclude – e Madre Teresa ci aiuti a farlo”.

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